L’origine della pasta è uno di quegli argomenti tanto discussi quanto irrisolti: chi ha cucinato il primo piatto di spaghetti, i siciliani o cinesi? Simili nella forma ma diversi nel gusto, si pensa che i vermicelli italiani e i noodles cinesi si siano diffusi parallelamente e indipendentemente gli uni dagli altri.

In Occidente si diffondevano i vermicelli, preparati con acqua e farina di grano duro, mentre in Oriente si preferiva la coltivazione di un cereale in particolare, il riso, che è ancora oggi alla base della cucina asiatica.

Diretta antenata della pasta è la lagana, diffusa in epoca romana e citata nel primo libro di ricette di Apicio, il “De re coquinaria”: qui infatti era descritto un primo piatto, un timballo avvolto da strisce di pasta sottili impastate con acqua e farina.

Con il passare del tempo si sono raccolti diversi indizi sulla diffusione della pasta. In particolare all’epoca di Ruggero II di Sicilia, nel 1154, il geografo Al-Idrin menziona nel suo libro Trabia, un paese di Palermo, dove veniva prodotto un “cibo di farina in forma di fili”.

Nel diciannovesimo secolo gli arabi rivoluzionano il concetto di pasta e inizia a diffondersi la pasta essiccata come diretta conseguenza del territorio in cui abitavano: desertico e senza una abbondante riserva d’acqua sufficiente per produrre pasta fresca. Inizia così la sperimentazione di questo prodotto essiccato che si diffuse poi in tutta Italia a seguito della conquista araba della Sicilia.

Spaghetti Barilla

Spaghetti Barilla

Un piatto ormai radicato nella tradizione culinaria italiana è la pasta e pomodoro. Ma da dove nasce l’unione degli spaghetti e pomodoro? Il matrimonio avviene nel 1800 a Napoli, sancito nel 1837 quando viene pubblicata la prima ricetta di “vermicelli al pomodoro” firmata da Ippolito Cavalcanti.

Ma ecco qui un po’ di numeri sugli spaghetti.

  • 3,246  milioni di tonnellate di spaghetti prodotti ogni anno dall’Italia, che è di gran lunga al primo posto nella classifica mondiale
  • 25 centimetri  è la lunghezza del vero spaghetto, anche se ovviamente, nel corso del tempo e a seconda del produttore, si sono adottate anche altre misure. Molto più variabile, comunque, lo spessore, tanto che non esistono indicazioni precise a tal proposito.
  • 300 i grammi di spaghetti che servono per preparare 3 porzioni degli storici spaghetti al pomodoro.
Spaghetti al pomodoro

Spaghetti al pomodoro

PASTA 100% ITALIANA: ECCO LE MARCHE CHE USANO SOLO GRANO NOSTRANO

Mantenere alta la fiducia del consumatore è uno dei maggiori obiettivi della filiera agroalimentare.

Questo infatti non è dimostrato solo dai decreti e dalla produzione, ma anche delle grandi partnership che coinvolgono protagonisti del settore come quello di Coldiretti, Fai (Filiera agricola italiana) e Consorzi Agrari con il Gruppo Casillo per l’accordo sul grano biologico.

Anche per gli spaghetti c’è una classifica della miglior pasta italiana, artigianale e non.

  • Felicetti: fondato nel 1908, è lo stabilimento di pasta artigianale più a nord d’Italia, in Val di Fiemme
  • Dei Campi: a guidare l’azienda ci sono Giuseppe e Giovanna Di Martino, pastai di terza generazione e moderni interpreti di una tradizione che si perpetua da più di 500 anni, quella dei pastai di Gragnano.
  • Verrigni: Verrigni, pastificio abruzzese nato nel 1898, è l’unico al mondo a trafilare in oro alcuni formati di pasta.
  • De Cecco: una storia che nasce nel 1886 e che oggi propone un’ampia gamma di prodotti, dalla pasta di semola a quella all’uovo, dalla pasta integrale alla pasta speciale e bio
  • La Molisana: da settembre 2018 è sugli scaffali con una ricetta nuova, fatta di solo grano 100% italiano acquistato a un prezzo minimo garantito e acqua cristallina di sorgente
  • Voiello: l’Antica Marca Voiello è stata fondata nel 1879 Torre Annunziata, nella Napoli borbonica, e il marchio è stato rilevato da Barilla nel 1973. Oggi la sua pasta è fatta solo di 100% grano aureo italiano