Più potente di una spada, più preziosa di un gioiello, una penna stilografica non è solo uno strumento di scrittura, è uno status symbol intriso di significato, un segno distintivo di classe ed eleganza, un pezzo raro da collezionare, un regalo esclusivo e personalizzabile.

Quando parliamo di penne stilografiche Made in Italy il pensiero corre subito a Elmo & Montegrappa, azienda storica italiana produttrice di strumenti da scrittura di lusso.

Oggi Iex-Italian’s Excellence ha l’onore di intervistare Giuseppe AquilaCEO di Montegrappa, che ci racconta la storia della prima fabbrica di penne stilografiche in Italia, nata a Bassano del Grappa nel 1912, e capace di attraversare i decenni unendo tradizione e innovazione, artigianato e cura dei dettagli.

Giuseppe Aquila

Giuseppe Aquila

1. Una passione di famiglia, quella per le penne stilografiche Made in Italy, trasmessa di padre in figlio. Com’è arrivata questa passione fino alla terza generazione Aquila e quali sono i ricordi più belli legati al lavoro di suo nonno e suo padre prima di lei?

Gli imprenditori di una volta davano per scontato che i propri figli si occupassero, raggiunta l’età matura, degli affari di famiglia. È successo a mio padre e poi anche a me. Devo dire che io non l’ho mai vissuta come un’imposizione, essendo cresciuto in un mondo di penne sin dall’infanzia. Già in epoca prescolastica, i miei mi portavano sovente in fabbrica e mi assegnavano dei compiti semplici, come ad esempio mettere le molle ai refill delle penne a sfera o confezionare le cartucce delle stilografiche, per tenermi buono. Ricordo mio nonno come una persona molto austera, un uomo tutto di un pezzo, che sapeva però riservare un sorriso per i propri nipoti quando ce n’era bisogno. Il rapporto con mio padre è sempre stato buono e lui si è sempre comportato con me come un amico piuttosto che come un genitore. Ho sempre avuto il mio spazio per crearmi una mia dimensione all’interno dell’azienda familiare sin dal mio ingresso ancora in giovane età. Mi piace dire che noi Aquila abbiamo inchiostro al posto del sangue, nel senso positivo della parola…

2. Quali sono i valori fondanti di un’azienda capace di attraversare le generazioni e di evolversi insieme al territorio di riferimento?

Alla base di tutto c’è sempre la passione e l’amore per il proprio lavoro. Senza questi due ingredienti è molto difficile portare avanti una tradizione più che centenaria. Ci vuole inoltre un grande rispetto verso coloro i quali ci hanno preceduto, ma allo stesso tempo è fondamentale tenersi a passo con i tempi e continuare la tradizione dell’innovazione che ha sempre contraddistinto Montegrappa. I valori principali del brand sono l’eccezionale tradizione artigianale, l’individualità ed il design sofisticato e distintivo. L’individualità è diventata oggi l’elemento portante della nostra strategia che trova la massima espressione nel nostro Configuratore Montegrappa, la prima piattaforma mondiale di personalizzazione di strumenti da scrittura di lusso.

3. Come nasce una penna Montegrappa? Quanti e quali sono i professionisti e i maestri artigiani che collaborano al processo di creazione?

Tutto nasce sempre da un’idea, in molti casi una mia idea. Io dormo poco e sul mio comodino ci sono sempre una penna (Montegrappa) ed un taccuino. Le idee più belle mi sono sempre venute di notte. Mio padre simpaticamente dice che dovrei dormire di più, vista l’enorme quantità di idee e nuovi progetti che vengono affidati al nostro team di design ogni mese. L’idea viene discussa con il team di design, che comprende dieci persone tra designer creativi e ingegneri, e vengono sviluppati i primi render. In passato si partiva da schizzi fatti a mano; oggi sempre più sovente si sviluppano direttamente render tridimensionali fotorealistici. I render vengono analizzati e modificati fino a che il progetto, almeno sulla carta, è approvato. A questo punto si passa all’ingegnerizzazione e poi alla prototipia. Lo step successivo è la preserie, che serve per testare il prodotto ed eliminare eventuali difetti, ed infine la produzione. Se il prodotto presenta contenuti artistici vengono coinvolti anche i maestri artigiani e gli artisti, fra cui incisori al bulino, pittori miniaturisti ed incastonatori.

4. Quali sono le penne-simbolo della storia di Montegrappa?

È difficile scegliere solo qualche penna. Ne esistono davvero tantissime… A mio avviso, il modello Reminiscence resta una grande icona del gusto e dello stile Montegrappa. Si tratta della prima penna di forma ottagonale prodotta nel 1915 e poi rilanciata negli anni ‘80. Dalla Reminiscence, ormai non più in gamma, sono nati altri modelli, sempre di forma ottagonale, come la NeroUno e la Extra Otto. Nell’ambito delle serie limitate bisogna necessariamente annoverare la penna Dragon del 1995. Questa è la penna usata da Boris Yeltsin come testimonial quando trasferì il suo potere a Vladimir Putin. È stata la penna che ha segnato il ritorno della Montegrappa alla celluloide e che ha visto per la prima volta l’utilizzo della microfusione su uno strumento da scrittura.

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5. Ripartire dal Made in Italy dopo la pandemia. L’alto artigianato italiano rappresenta ancora una garanzia di qualità e di eccellenza nel mondo?

La pandemia è stata una grande lavata di faccia… In epoca pre-Covid, eravamo tutti inebetiti da ritmi assurdi e senza senso e sfogavamo le nostre frustrazioni in acquisti spesso inutili e ingiustificati. Ovviamente questo mandava avanti l’economia, spesso a discapito dell’ambiente e della salute mentale e fisica degli individui. La ripartenza deve basarsi sulla consapevolezza che tutto ciò che facciamo deve avere un fine ben preciso, che le nostre azioni possono avere conseguenze spesso catastrofiche sull’ambiente e sulla vita nostra e dei nostri posteri. Ciascun imprenditore italiano oggi, più che mai, ha una grossa responsabilità. La scelta di Montegrappa è quella di utilizzare esclusivamente materiali italiani, di favorire una produzione integrale a Km. 0, di tramandare la tradizione ed il know-how aziendale a nuove generazioni di artigiani, di consolidare la propria posizione nel panorama mondiale della scrittura e del lusso grazie all’ausilio della tecnologia sia in ambito produttivo sia in ambito commerciale.

montegrappa

Montegrappa

6. Jean Alesi e Sylvester Stallone sono soci dell’azienda Montegrappa. Com’è nata la collaborazione con questi due personaggi celebri?

Sylvester Stallone è un amico di vecchia data. Nel lontano 1995 aveva acquistato una stilografica Dragon in oro massiccio per firmare degli importanti contratti cinematografici. A seguito dello smarrimento della penna, ci aveva fatti contattare da un amico in comune per acquistare un altro esemplare della stessa. La penna però, essendo stata prodotta in tiratura limitata, non era più disponibile. Informato dell’indisponibilità di quel modello, ci rimase molto male. A quel punto, d’accordo con i miei familiari, decidemmo di omaggiare Sly con una delle prove d’autore. Come nel mondo dell’arte, per ciascuna limitata è possibile produrre nove prove d’autore che sono in sostanza dei prototipi. Lui fu estremamente colpito dal nostro gesto e nel giro di pochi giorni ci inviò una decina di fotografie in cui baciava la penna seduto all’interno del suo jet privato. Questo diede inizio a una bella amicizia culminata poi nel 2010 con il suo ingresso all’interno della compagine sociale come azionista di minoranza. L’ingresso di Sly fu preceduto di qualche mese da quello di Jean Alesi. L’ex pilota di Formula 1 della Ferrari è anche lui un fraterno amico. Appassionato di motori, ma anche di penne e del Made in Italy, accettò anche lui benevolmente l’invito a diventare un azionista della più antica fabbrica di penne stilografiche italiane.

7. Montegrappa non è solo penne stilografiche: quali sono gli altri articoli prodotti attualmente e negli anni dall’azienda?

Oltre alle penne, che rappresentano e sempre rappresenteranno il nostro core business, attualmente sono presenti in gamma gemelli da polso, profumi e pelletteria. Quest’ultima categoria di prodotti è quella, oltre alle penne, che intendiamo sviluppare maggiormente in futuro. È previsto infatti a breve il lancio di una nuova collezione che comprenderà accessori di piccola pelletteria, borse e zaini sia da uomo sia da donna.

montegrappa penna

Penna Montegrappa

8. Il prodotto Montegrappa a cui lei, dott. Aquila, è più legato?

La mia Extra 1930 in celluloide marrone tartarugata. Mi ha accompagnato in giro per il mondo e con essa ho scritto pagine importanti nel libro della mia vita.

9. Cosa significa fare penne stilografiche nel 2020, in un mondo completamente digitalizzato? Il presente e il futuro di questi articoli di lusso è nella personalizzazione?

Contrariamente a quanto si possa pensare, le penne e soprattutto quelle stilografiche, stanno vivendo un’epoca d’oro, una golden age come direbbero gli amici anglosassoni. Questo, a mio avviso, nasce dall’esigenza di disintossicarsi dal digitale. La voglia di personalizzazione, invece, accomuna ormai tutti i prodotti di lusso. Quando tutti (o molti) hanno tutto, il passaggio successivo è quello di volere qualcosa di unico, creato su misura per te. Questo desiderio ci ha spinto tre anni fa a sviluppare il primo configuratore al mondo di penne di lusso, poi lanciato a fine 2018 ed oggi prossimo alla sua terza generazione.

10. Quali sono i prossimi progetti del brand Montegrappa?

È in corso una grande evoluzione e trasformazione del brand in questo momento, nella quale il configuratore svolge un ruolo da protagonista. Stiamo lavorando su una nuova generazione di prodotti, ma anche su nuove metodologie di business. Siamo l’azienda di penne più vecchia in Italia, ma questo non significa che non possiamo essere anche quella più all’avanguardia…