Romantici letterati, penne senza tempo, capaci di plasmare la lingua italiana come preziose sculture da consegnare all’eternità.

Il patrimonio culturale tricolore deve molto alla poesia, il dolce strumento attraverso il quale raccontare emozioni, sentimenti, la vita. I poeti contemporanei italiani continuano a regalare perle in versi, frutto di una tradizione letteraria e poetica che è un prezioso bagaglio da conservare gelosamente.

Poeti italiani famosi: celebri rime e odi senza tempo

Ecco i grandi poeti italiani di tutti i tempi, maestri nell’arte del versificare. Un viaggio nella poesia italiana, dai padri della lingua ai poeti contemporanei famosi, passando per i poeti del 600.  

Dante Alighieri (1264 – 1321)

“Tanto gentile e tanto onesta pare | la donna mia quand’ella altrui saluta, | ch’ogne lingua deven tremando muta, | e li occhi no l’ardiscon di guardare.”

Poeti toscani famosi: il più celebre di tutti è Dante, il padre della lingua italiana. Sicuramente la figura più rappresentativa della cultura tricolore, condensata in opere che sono rimaste punti di riferimento anche dopo secoli. La Divina Commedia resta, senza dubbio, l’esempio più alto di poesia italiana. Virgilio e Beatrice accompagnano il poeta nel viaggio allegorico che ha sublimato a livello mondiale l’italiano come lingua. Lo stile dantesco è inconfondibile: nel Dolce Stil Novo prevalgono eleganza e amore per la donna. I suoi endecasillabi gli hanno consegnato il titolo di Somma Poeta, modello per tutti gli artisti successivi. 

Dante Alighieri

Dante Alighieri

Francesco Petrarca (1304 – 1374)

“Pace non trovo, et non ò da far guerra; | e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;| et volo sopra ’l cielo, et giaccio in terra;| et nulla stringo, et tutto ’l mondo abbraccio.”

Non si può prescindere dalla storia letteraria della Firenze trecentesca senza menzionare Petrarca. Il suo stile funge da modello per la versificazione in lingua italiana, uno stile delicato e aulico, che trova il suo massimo compimento nelle sue opere più famose: il Secretum, uno scambio immaginario tra Petrarca e Sant’Agostino scritto in latino, e il Canzoniere, una raccolta di poesie in volgare. 

Francesco Petrarca

Francesco Petrarca

Ugo Foscolo (1778-1827)

“Anche la Speme, | ultima Dea, fugge i sepolcri; e involve | Tutte cose l’obblio nella sua notte.”

Dici poeti italiani dell’800 e pensi a Foscolo, esponente del Neoclassicismo, con influenze illuministe e romantiche. Linguaggio elevato in tutta la produzione di Odi e Sonetti, espressione diretta dell’amore per l’isola di Zante, sua terra natia, e di un animo tormentato, in bilico tra passione politica e delusione storica. 

Ugo Foscolo

Ugo Foscolo

Giacomo Leopardi (1798 – 1837)

“Così tra questa | immensità s’annega il pensier mio; | e il naufragar m’è dolce in questo mare.”

Il re dei poeti romantici italiani si rifugia nella poesia come rimedio alla solitudine. Un percorso di formazione esemplare il suo, che passa dalla letteratura alla poesia, senza dimenticare i classici latini e greci. Lo stile dei poeti del romanticismo italiano è ben espresso dai versi leopardiani: una perenne ricerca della felicità. 

Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi

Giosuè Carducci (1835 – 1907)

“L’albero a cui tendevi | la pargoletta mano, | il verde melograno | da’ bei vermigli fior, | nel muto orto solingo | rinverdí tutto or ora | e giugno lo ristora | di luce e di calor.”

Dopo la parentesi dei poeti romantici, si torna all’imitazione dei classici e all’impegno politico. Carducci oppone i valori classici della patria e della nobiltà d’animo ai temi sentimentali. Il tono è solenne, anche quando si parla di ricordi d’infanzia, natura, morte delle persone care. 

Giosuè Carducci

Giosuè Carducci

Gabriele D’Annunzio (1863 – 1938)

“Taci. Su le soglie | del bosco non odo | parole che dici | umane; ma odo | parole più nuove | che parlano gocciole e foglie | lontane.”

Il vate dei poeti italiani del 900, il mito oltre l’uomo. Una vita passata tra eventi mondani, passioni, lusso e ricerca del piacere. Parliamo di D’Annunzio l’esteta, l’elitario, ma anche il rivoluzionario, l’agguerrito politico, l’esponente del Decadentismo, uno dei migliori scrittori italiani, che ha fatto della sua esistenza un’opera d’arte. Nulla da invidiare ai poeti contemporanei italiani. 

Gabriele D'Annunzio

Gabriele D’Annunzio

Umberto Saba (1883 – 1957)

“Tu questo hai della rondine: | le movenze leggere; | questo che a me, che mi sentiva ed era | vecchio, annunciavi un’altra primavera.”

Umberto Poli, poeta, scrittore e aforista italiano di origine ebrea, dallo stile classico. I suoi versi, incentrati su Trieste e sugli affetti più cari, hanno contribuito a scrivere le pagine più belle della storia dei poeti del novecento. 

Umberto Saba

Umberto Saba

Giuseppe Ungaretti (1888 – 1970)

“Sono un poeta | un grido unanime | sono un grumo di sogni || Sono un frutto | d’innumerevoli contrasti d’innesti | maturato in una sera.”

Forse il maggiore dei poeti ermetici italiani, che ha saputo raccontare gli orrori della Guerra Mondiale attraverso l’arte della poesia. Le sue raccolte L’Allegria e Il Dolore parlano dei due temi più importanti: della morte e della vita, dell’accettazione del dolore e della speranza per il futuro. Tra le celebri frasi dei poeti italiani spicca la sua poesia Mattina, esempio estremo della sintesi versificatoria: una poesia composta da quattro parole, “M’illumino d’immenso”.

Giuseppe Ungaretti

Giuseppe Ungaretti

Salvatore Quasimodo (1901 – 1968)

“Ti cammino sul cuore, | ed è un trovarsi d’astri | in arcipelaghi insonni, | notte, fraterni a me | fossile emerso da uno stanco flutto.”

Premio Nobel per la letteratura nel 1959, il poeta siciliano brilla tra i poeti italiani del 900. Impegno civile e rinascita dell’uomo sono i temi principali di una poetica ermetica, in grado di lasciare impronta nella storia della letteratura. 

Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo

Eugenio Montale (1896 – 1981)

“Felicità raggiunta, si cammina | per te sul fil di lama. | Agli occhi sei barlume che vacilla, | al piede, teso ghiaccio che s’incrina; | e dunque non ti tocchi chi più t’ama.”

Tra i poeti moderni più amati annoveriamo Eugenio Montale, critico letterario e musicale. Nobel per la letteratura e autore di Ossi di Seppia, considerato un capolavoro per bellezza, intensità, stile. 

Eugenio Montale

Eugenio Montale

La parola si fa spazio tra le arti, arrivando a conquistare lo spazio necessario, il cuore dei lettori. Emozione condensata, giochi di lettere, abilità retorica: poesia è magia, la straordinaria capacità di rendere eterni i sentimenti, le storie, gli amori. 

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