“La grappa era la cenerentola degli spiriti: è stata la più plebea delle acquaviti fino a quando non è riuscita a proporsi nella pienezza del suo fascino, e allora si è rivelata la più aristocratica delle essenze.” (Giuseppe Vaccarini, Cesare Pillon)

Inutile cercarla in altre parti del mondo, la grappa la troverete solo in Italia. Un prodotto esclusivamente tricolore, vanto ed eccellenza della Penisola bagnata dal sole e circondata dal mare. Un decreto dell’Unione Europea certifica che questo distillato può essere ottenuto solo da uve prodotte e vinificate solo nel Bel Paese. In ogni goccia è racchiuso il sapore, il profumo e il colore delle terre d’Italia, quella caratteristica e pregiata sfumatura ambrata.

La grappa italiana si ottiene dalla distillazione di vinacce ed è un prodotto realizzato in diverse varianti su tutto il territorio italiano. Come riportato dalla tradizione, le prime testimonianze della preparazione di questa particolare tipologia di filtrato risalgono ai tempi dell’Antica Roma. Leggenda narra di un soldato che ricevette un vigneto friulano come premio per le sue prestazioni militari. Tra i filari di questo vigneto sarebbe nata l’idea di distillare la vinaccia, materiale di scarto del vino, per ottenere un ulteriore succo, dal sapore fortissimo. Il primo distillato compare nel I secolo a.C., ma la grappa che beviamo noi oggi risale al 1300, quando fu sviluppato il refrigerante ad acqua: grazie a questo efficace sistema la produzione di acquavite aumentò in tutte Europa. Nell’800, poi, l’Italia si specializzò nella produzione di questo particolare distillato, ottenuto dalle bucce dagli acini d’uva con un processo differente rispetto a quello della lavorazione del vino. 

Degustazione grappa: i consigli per l’assaggio

Ci sono due tipi di situazione in cui ci si può trovare a degustare una grappa: per lavoro, come fanno gli assaggiatori professionisti, o per diletto, come si fa a fine pasto in compagnia di amici. Muta la situazione e muta anche il modo di approcciarsi al prodotto.

All’assaggiatore si raccomanda di non usare profumi e di non fumare prima dell’assaggio, ma anche di non ingerire cibi dal sapore forte e speziato. Quando ci si trova in un percorso di degustazione è bene che ci sia un ordine logico nella sequenza delle grappe, prevedendo un crescendo di intensità e persistenza. Si consiglia di approcciarsi alla degustazione a stomaco pieno e in una condizione fisica buona.

Per saggiarne tutte le qualità, è bene non servire mai la grappa né troppo fredda, né troppo calda: la temperatura ideale di servizio per le Grappe giovani e giovani aromatiche si colloca tra i 9 e i 13°C; quelle invecchiate vanno degustate ad una temperatura di 17°C. 

Bisogna poi concentrarsi anche sulla scelta del calice: per la degustazione è indicato un tulipano da 100-150 millimetri, di cristallo con l’imboccatura non troppo stretta. Prima di gustarla c’è da fare attenzione alla vista, ponendo il calice tra l’occhio e una fonte di luce, controllando se il liquido è perfettamente trasparente, senza particelle in sospensione. Dal colore, invece, riusciamo a capire se siamo di fronte ad una grappa giovane, trasparente e incolore, o ad una grappa invecchiata, con tonalità che vanno dal giallo tenue all’ambrato. 

Arriva il momento dell’olfatto. Come annusare una grappa? Teniamola leggermente distante dal naso e annusiamola brevemente e con moderazione: una grappa giovane presenterà dei sentori di vinaccia o di fiori o frutti; una grappa invecchiata sarà riconoscibile dalle note speziate di vaniglia, cannella, liquirizia, cacao o tabacco.

Veniamo al gusto: la grappa si degusta a piccoli sorsi per non lasciare che le papille gustative cadano addormentate sotto il peso dell’alcol. Il tempo di una carezza per il palato, una carezza che si imprime ai sensi.

Grappe italiane: i distillati made in Italy più pregiati 

Presentate in raffinati cofanetti da regalare nelle occasioni speciali, sorseggiate a fine pasto come digestivo dall’immediato effetto, conservate come preziosi tesori da tirare fuori nelle occasioni speciali, per brindare all’agognato traguardo raggiunto, al desiderio finalmente realizzato. Ecco le migliori grappe pregiate italiane prodotte nelle sei aree certificate: Piemonte, Veneto, Lombardia, Trentino, Alto Adige, e Friuli.

1. Mazzetti d’Altavilla – Grappa Annate Memorabili Nebbiolo da Barolo 1989

In cima alla classifica delle grappe italiane svetta questo distillato derivato da un’ottima annata di Nebbiolo di Barolo, invecchiato 10 anni in botti di rovere. Il gusto è pieno e ricco con sfumature di liquirizia, vaniglia, pesca, viola e spezie. 

2. Distillerie Berta – Grappa Elisi

Fra le grappe italiane famose trova posto anche il sapore ricco ed avvolgente di questo profumatissimo distillato. L’aroma è inconfondibile, cacao e marasca. Il colore è quello della pura ambra, che rende il prodotto gradevole alla vista, oltre che al palato e al naso. 

3. Mazzetti d’Altavilla – Grappa Annate Memorabili Barbera Invecchiata 2001

Una profumazione intensa e decisa caratterizza questo distillato italiano, tra i più apprezzati dagli appassionati. Una grappa secca e invecchiata in barriques di diversi tipi di rovere francese. Dopo il primo sorso è un viaggio di sensi tra tabacco, spezie e confettura. 

4. Carlo Bocchino – Grappa di Barbera d’Asti Solchi

Dalle uva Barbera nasce questa grappa invecchiata dieci anni, che profuma di sottobosco. Il colore è limpido, il sapore è particolarmente morbido e armonioso. 

grappa bocchino

Grappa Bocchino

5. Distillerie Berta – Grappa di Barbera e Moscato DiLidia

Fra le grappe italiane migliori c’è questo succo invecchiato in botti. che hanno ospitato il Marsala o altri vini aromatici del Piemonte. Il nome celebra la Signora Lidia, la prima ad avere l’intuizione di utilizzare per l’invecchiamento queste botti impregnate dall’aroma del Marsala provenienti direttamente dalla Sicilia.

6. Poli – Grappa Sarpa Barrique

La terra di origine di questo distillato è quella veneta. La produzione deriva dalle vinacce di uva Merlot al 60% e da Cabernet al 40%. Nata nelle terre del Veneto, la grappa Sarpa Barrique delle Distillerie Poli rientra nella classifica delle migliori grappe italiane. Invecchiata 4 anni in botti di rovere francese, è prodotta da vinacce di uva Merlot al 60% e da Cabernet al 40%. Un mix di frutta esotica, cedro, liquirizia e vaniglia. 

7. Nonino – Grappa Cru Monovitigno Verduzzo

Una grappa prodotta con vinacce selezionate di uva Verduzzo Cru del Friuli. Talmente pregiata da essere prodotta in esemplari limitati, millesimati e numerati. Anche la confezione è particolarmente raffinata: il distillato viene venduto in ampolle soffiate e realizzate a mano.

grappa nonino

Grappa Nonino

8. Distillerie Berta – SoloPerGian 2005 invecchiata 10 anni

Nell’elenco delle grappe italiane non può mancare questo distillato, nato dall’unione di Tre Soli Tre, Roccanivo e Bric del Gaian invecchiate per 10 anni. La grappa è un omaggio a Gianfranco Berta, volto delle Distillerie, scomparso prematuramente. 

9. Cellini – Grappa Moscato Alambicco

Una bottiglia di vetro soffiato fa da prezioso contenitore per questa grappa piemontese. Il distillato delle vinacce di Moscato bianco, dal profumo di frutta e erbe officinali, e dalla colorazione trasparente e cristallina, si presenta nella sua veste migliore, in un alambicco da distillazione. 

10. Nonino NV- Grappa Fragolino Cru

Tra le marche di grappe italiane più buone di sempre spicca questo originale distillato di vinacce di uva Fragolina. Un digestivo perfetto, dal sapore elegante e fruttato. 

11. Bonollo- Grappa OF

Scende in campo l’amarone per una delle grappe italiane più famose, invecchiata in barriques francesi. Anche i meno appassionati l’hanno assaggiata almeno una volta nella vita. 

grappa of

Grappa Of

12. Distilleria Domenis – Grappa Storica Nera

Le uve da cui proviene questa eccellenza italiana di Cividale del Friuli sono quelle DOC di Cabernet, Refosco, e Merlot. Il sapore è armonico, vellutato e morbido. Non si beve, si indossa. 

Fantasia, tradizione, italianità: ogni calice di grappa è un mondo da scoprire. E dietro quel perfetto ambrato, quella consistenza a lungo decantata, quel profumo preciso, quel sapore graffiante e incisivo, c’è la storia di un vigneto, la scelta delle materie prime di grande qualità, una lavorazione complessa, raffinata, attenta, pregiata. 

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[Articolo Aggiornato il 26/10/2020]