Il sigillo perfetto ad ogni luculliano pasto italiano. Un sorso per gradire, uno per brindare, uno per digerire. Se la regina della tavola tricolore è senza alcun dubbio la pasta italiana, il protagonista che entra in scena per ultimo come il più atteso degli attori è lui, l’amaro.

Le nonne ne custodiscono sempre una bottiglia dietro le vetrine delle credenze, qualunque famiglia italiana è pronta ad offrirne un bicchiere all’ospite inatteso, è il miglior regalo che un uomo possa trovare sotto l’albero: l’amaro italiano rientra di diritto nella categoria dei prodotti italiani d’eccellenza, piacere allo stato liquido che racconta una delle storie più longeve nel settore del food Made in Italy.

Degustare un amaro: come servire un digestivo

Sappiamo bene quale sia il piacere che l’amaro riserva a tutto il corpo: un buon digestivo che sgonfia stomaco e intestino recando fin da subito una piacevole sensazione di benessere. Diventa importante servirlo, dunque, nel modo giusto, per ottenere il risultato sperato.

Il primo senso ad essere colpito è la vista: gli amari andrebbero sempre serviti nel classico bicchiere di forma cilindrica o tronco conica. Per gli amari con ghiaccio è bene optare per un tumbler basso e svasato. Per un effetto scenico migliore si può scegliere di decorare il bicchiere con rametti di erbe aromatiche. C’è chi interviene allungando il drink con 1/5 di tonica, ginger ale o succhi di frutta. Gli amari possono essere utilizzati anche in numerose ricette di cocktail che prevedono l’aggiunta di frutta o altre erbe.

Come servire gli amari in modo sempre impeccabile?

-In caso di amari chiari o trasparenti, scegliamo un bicchiere di cristallo trasparente e sottile; 

-In caso di amari da servire freddi, scegliamo calici a stelo per impedire che la mano scaldi troppo il bicchiere;

Ricordiamo sempre che la dose di amaro versata nel bicchiere deve rispettare il rapporto di 1/3 della capacità di quest’ultimo. 

erbe per amaro

Erbe pestate per amaro

Digestivi amari italiani: segreti infusi di storia e tradizione

La bevanda ottenuta dall’infusione nell’alcool di diverse tipologie di erbe prende il proprio nome dal sapore ottenuto dal decotto, sapore che seppur “amaro”, appunto, ha conquistato il cuore degli italiani da secoli. Furono i frati delle abbazie fortificate benedettine, custodi della conoscenza fitoterapeutica, a cominciare la preparazione di questi gustosi infusi di radici e piante in alcool. Ma all’origine i primi amari italiani non servivano a concludere in bellezza il pasto, ma erano somministrati in qualità di medicinali o come stimolanti in caso di inappetenza dei bambini. Appena scoperte le sue notevoli funzionalità digestive, i più furbi diedero il via ad una tradizione tutta tricolore: preparare gli amari in casa. Cominciarono contestualmente a nascere le prime aziende produttrici di liquori sparse in tutta l’Italia, che rimane ancora oggi il paese produttore con il più alto numero di amari nel mondo.

Una vera e propria ricetta dell’amaro non esiste, dal momento che il sapore finale cambia a seconda delle piante utilizzate e del tempo di infusione. La procedura di preparazione prevede che le piante officinali siano prima pestate e poi messe in infusione in soluzione alcoolica. Il liquido viene poi filtrato e corretto con acqua e zucchero. Anche i digestivi italiani non esulano dalle tradizioni che attraversano da cima a fondo la Penisola: regione che vai, miglior amaro che trovi. Tradizionalmente le piante officinali più utilizzate sono la china, la genziana e la corteccia di angostura, piante dalle note funzionalità antibatteriche.

Infuso di erbe per amaro

Infuso di erbe

Ma perché l’amaro fa digerire? Nessuna leggenda metropolitana o scusa per bare: gli amari italiani hanno davvero proprietà che facilitano la digestione perché aumentano la secrezione dei succhi gastrici. Il gusto di amaro attiva i processi metabolici agendo sulle papille gustative per la secrezione di gastrina. I liquori italiani storici sono un ottimo alleato per affrontare il resto della giornata dopo un pranzo importante o una garanzia di “notte serena” dopo una cena particolarmente abbondante.

Ottimi da soli, perfetti da mixare per creare drink e cocktail sempre nuovi e accattivanti. Andiamo dunque alla scoperta dei migliori amari italiani, da quelli storici a quelli di più recente creazione che si fanno strada in un mercato che non conosce crisi.

Amaro italiano

Amaro italiano

Amaro CYNAR

Storico estratto dalle foglie di carciofo (Cynar scolymus) “contro il logorio della vita moderna”, come recita il celeberrimo spot. Un liquore italiano caratteristico per il suo sapore dolce e amaro allo stesso tempo, estremamente versatile perché ottenuto dall’infusione di 13 erbe. La ricetta dell’amaro Cynar, creata da Angelo della Mole a Venezia nel 1952, è rimasta tuttora segreta: un liquore che non si può descrivere, ma solo gustare. 

Amaro Cynar

Amaro Cynar

Vecchio Amaro del Capo

Profumo di Calabria. L’Amaro del Capo nasce in terra di Sud da un infuso di 29 erbe officinali che ne racchiudono l’essenza più profonda: arancio amaro e dolce, liquirizia, mandarino, ginepro, camomilla e tanto altro. Ricetta rigorosamente segreta anche per questo liquore dal gusto delicato e fortemente aromatico, tra i migliori amari digestivi. La sua temperatura ideale? -20°C. Piacere ghiacciato.

Vecchio Amaro Del Capo

Vecchio Amaro Del Capo

Amaro Lucano

1894. Matera. Il Cavalier Pasquale Vena si chiude nel retrobottega del suo biscottificio e dà vita ad una miscela segreta di 30 erbe dalle note agrumate e floreali. Nasce così uno dei liquori italiani più famosi: l’Amaro Lucano. Dalla conquista dei palati sopraffini della Reale Casa Savoia alla conquista del mondo, grazie alla ricetta tramandata di padre in figlia, composta tra le altre erbe da sambuco, salvia, aloe, genziana e anche un pizzico di assenzio gentile. Un prodotto immortale, uno dei nomi di amari più pronunciati, che da anni è la risposta alla fatidica e famosissima domanda di rito: “Cosa vuoi di più dalla vita?”

Amaro Lucano

Amaro Lucano

Fernet Branca

Ricco e speziato, un sapore inconfondibile fin dalla creazione, avvenuta nel 1894 a Milano, ad opera di Bernardino Branca che fondò successivamente una vera e propria azienda insieme al fratello Stefano. Neanche a dirlo, la ricetta è segreta, rivelata di generazione in generazione. Quel che è certo è che le 27 erbe e spezie che lo compongono provengono da ogni parte del mondo, letteralmente da quattro continenti. Cannella, aloe, rabarbaro, camomilla, cinchona, zedoaria, galanga, tiglio, arancia amara, iris, zafferano e mirra, in una base di alcool di vite. E per i palati più esigenti un tocco di menta e una nuova idea: Branca Menta

Fernet Branca

Fernet Branca

Amaro Braulio

140 anni fa, nel cuore della Valtellina, a Bormio, la farmacia della famiglia Peloni cominciò a distribuire un amaro tutto italiano: il Braulio. Quattro erbe dichiarate, poi il riserbo totale: genziana, ginepro, assenzio e achillea moscata donano all’amaro Braulio il suo tipico sapore, raffinato dalla permanenza nelle botti di rovere di Slavonia. Invecchiato è addirittura migliore, come un tesoro che vale la pena aspettare.

Amaro Braulio

Amaro Braulio

Amaro Averna

Dall’antica ricetta del monaco Frà Girolamo al mercante tessile Salvatore Averna: qui si parla di vera arte siciliana, precisamente di Caltanissetta. Un classico del dopo pasto italiano, servito originariamente a villa Xiboli, dimora estiva della famiglia Averna. In un bicchiere di Amaro Averna c’è tutto il sapore del Mediterraneo: un’esperienza sensoriale accompagnata da note di arancia e liquirizia, mirtillo, ginepro, rosmarino e salvia. Ogni sorso è un viaggio nel “gusto pieno della vita”. 

Amaro Averna

Amaro Averna

Amaro Montenegro

Il preferito di Gabriele D’Annunzio, che di amari e di donne, insomma di piaceri della vita, se ne intendeva eccome. L’amaro Montenegro nasce nel 1885 da un’idea di Stanislao Cobianchi, giovane bolognese di San Lazzaro di Savena, con il nome di Elisir Lungavita, creato appositamente per il matrimonio di Elena del Montenegro con Vittorio Emanuele III, a cui appunto questo liquore è dedicato. 40 erbe aromatiche selezionate, spezie, frutta essiccata, radici, semi, cortecce, scorze di agrumi, rizomi, fiori e legni provenienti da tutto il mondo. Una procedura che aggiunge note aromatiche alle 12 essenze ottenute. Il tutto viene poi trasferito nella bottiglia dell’Amaro Montenegro: iconica ampolla che rievoca la magia del sapore di questo distillato, un “sapore vero”. Un ottimo collante per stare in compagnia, anche quando non c’è nessun antico vaso da portare in salvo. 

Amaro Montenegro

Amaro Montenegro

Amaro Ramazzotti

Anice, cardamomo, chiodi di garofano, mirra, arancia e altre 28 erbe e spezie. 33 in tutto per la ricetta segreta di questo amaro italiano creato dal bolognese Ausano Ramazzotti a Milano nel 1815.  200 anni di storia che conservano alla perfezione il sapore della tradizione di uno dei migliori liquori italiani che, nonostante la non più giovane età, riesce ad essere sempre al passo con i tempi.

Amaro Ramazzotti

Amaro Ramazzotti

Amaro Luxardo Abano

Un gusto caldo, armonioso con spiccato retrogusto amaro. Un sapore persistente, che resta nei sensi dopo ogni assaggio. Tutto nasce a Zara, sulle coste della Dalmazia, nel 1821, quando questa bellissima terra era parte integrante della Serenissima Repubblica di Venezia. La miscela è ovviamente segreta, ma si sentono chiaramente i sapori della cannella, dell’arancio amaro, la china, il cardamomo, il condurango. Basta sorseggiare e aspettare l’esplosione di gusto.

Luxardo Abano Amaro

Luxardo Abano Amaro

Centerba Distilleria Casauria Enrico Toro

Altissima gradazione alcolica per questo simbolo della tradizione abruzzese. Il tipico colore verde rimanda alla ricetta originale, quella dei frati benedettini che nel 1100 fondarono l’Abbazia di San Clemente a Casauria. Come spiega benissimo il nome, sono cento le piante utilizzate per questo distillato, troppe per essere elencate, abbastanza per creare un gusto inconfondibile.

Amaro Centerba

Amaro Centerba

Amara

Di recente creazione questo amaro del nuovo millennio, un nuovo prodotto ideato alle pendici dell’Etna da due giovanissimi imprenditori siciliani. Il cuore di questo amaro italiano è l’arancia rossa di Sicilia, incorniciata da un perfetto mix di erbe aromatiche. Radici e ali in ogni singola goccia.

Amaro Amara Rossa Di Sicilia

Amaro Amara Rossa Di Sicilia

Il Goccetto Spiritoso

Un amaro di nicchia che sta conquistando il mercato italiano e internazionale. Note di anice e rabarbaro in questo liquore prodotto a Ciampino, non esattamente un luogo di vegetazione rigogliosa che ha saputo però donare quanto basta per la creazione di un digestivo italiano fortemente apprezzato.

Il Goccetto Spiritoso

Il Goccetto Spiritoso

St.Hubertus

Spezie pregiate ed erbe e fiori per una ricetta antica, elaborata ed affinata nel corso degli anni. Una per una, le erbe vengono raccolte a mano sui pendii delle Alpi per dare vita ad un prodotto intenso ma armonico, che restituisce il giusto equilibrio al corpo dopo un lauto pasto.

St.Hubertus Amaro

St.Hubertus Amaro

“La padrona di casa deve sempre accertarsi che il caffè sia eccellente, e il padrone di casa, che i liquori siano di prima scelta.” (Anthelme Brillat-Savarin) E i padroni di casa italiani in questo sanno essere dei veri maestri. C’è solo l’imbarazzo della scelta tra i tanti amari prodotti dal Bel Paese, sipario di un buon pasto, momento di condivisione, sorso di piacere in mezzo ad una vita troppo spesso troppo frenetica. Perché se il caffè è energia, l’amaro è forza, una forza infusa di erbe e di terra baciata dal sole, una forza “della natura”.

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