“Ho sempre pensato che l’opera sia un pianeta dove le muse lavorano assieme, battono le mani e celebrano tutte le arti.” (Franco Zeffirelli)

Lo spettacolo italiano per eccellenza è l’opera lirica. Sul palco si condensano emozioni in musica, il teatro si fa sublime, i protagonisti si confondono con i personaggi e quella che resta addosso è la sensazione di arte, allo stato puro. Fin dal Rinascimento, l’Italia è stato il paese della musica lirica e ha dato i natali ai più grandi compositori del mondo, come Verdi, Puccini e Vivaldi. Proprio nel Bel Paese, esattamente a Firenze, nell’ultima parte del Cinquecento, nasce l’opera lirica, per volontà di quegli intellettuali ed artisti riuniti per recuperare le tradizioni del mondo classico. La musica era fondamentale per accompagnare i momenti più drammatici delle tragedie greche e latine e così le canzoni liriche famose divennero il veicolo principale per raccontare le più belle storie melodrammatiche. 

Lirica italiana: le dieci opere più famose 

Sono tante, tantissime le opere liriche famose nate dalla penna dei grandi compositori italiani. Elencarle tutte è un’impresa titanica, ma di sicuro possiamo focalizzarci sulle romanze che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura mondiale. Ecco le dieci opere liriche italiane più belle di tutti i tempi. 

1.  Aida- Giuseppe Verdi

Chiudete gli occhi e immaginate il suono di una marcia trionfale. C’è da scommettere che a tutti sia venuta in mente proprio quella dell’Aida, l’opera più famosa di quello che può essere definito il compositore-simbolo della musica lirica italiana, Giuseppe Verdi. Quattro atti che prendono spunto da una storia di Auguste Mariette, rielaborata da Camille Du Locle in collaborazione con Giuseppe Verdi. Fu il direttore dell’Opéra-Comique di Parigi a commissionare la composizione di una delle opere liriche più belle al grande maestro italiano, che ebbe l’arduo compito di musicare il libretto di Antonio Ghislanzoni. Verdi era leggermente restio all’idea di scrivere musica d’occasione, ma fortunatamente accettò e ne venne fuori un capolavoro. 

Aida è una principessa etiope, fatta prigioniera e schiava dagli egiziani. Si innamora del comandante dell’esercito, Radamès, che ricambia il suo sentimento e rifiuta le attenzioni della figlia del faraone, la principessa Amneris. Amore e morte viaggiano su binari paralleli lungo questo melodramma incorniciato da melodie che hanno conosciuto gli onori della massima fama. La prima rappresentazione fu al “Kedivial Opera House ” de Il Cairo il 24 Dicembre 1871 in occasione dell’inaugurazione del Canale di Suez.

2. Il barbiere di Siviglia- Gioacchino Rossini

Una società che ha perso ogni punto di riferimento, completamente allo sbando. Questo è il “soggetto” rappresentato da quest’opera buffa, conosciuta in tutto il mondo. Tra le canzoni liriche più famose non si può non menzionare “Largo al factotum”, meglio nota come “Figaro qui, Figaro là”. Figaro è appunto il personaggio principale, un uomo insolente, furbo, presuntuoso e spavaldo. Attraverso il modo in cui è presentato, è leggibile una sorta di atteggiamento di rimprovero del Rossini. A Figaro si affianca Rosina, una donna apparentemente dolce, obbediente, rispettosa, che nasconde in realtà un’animo scaltro e spietato. Musiche accattivanti e linguaggi vivaci che dal 1775 sono giunte fino a noi, facendo di questo libretto una delle opere liriche più famose. Molto più di una semplice rappresentazione teatrale in musica: un capolavoro operistico che incanta e fa riflettere. 

il barbiere di siviglia

Il Barbiere di Siviglia

3. La Traviata- Giuseppe Verdi

Sul podio delle opere classiche italiane più apprezzate c’è un altro melodramma di Giuseppe Verdi, diviso in tre atti, composto su libretto di Francesco Maria Piave. Un’enorme mole di lavoro concentrata in 40 giorni, da fine gennaio ai primi di marzo del 1853. Centrale è l’amore di Violetta, la protagonista: un amore che è pura consapevolezza di un sentimento che non chiede nulla in cambio, è passione, rinuncia, sacrificio. “Amami Alfredo” canta Violetta, e più che una richiesta è uno sfogo, una supplica a se stessa, a quell’amore che la consuma, ma che al tempo stesso la tiene in vita. La particolarità principale di una delle migliori opere liriche consiste nella presenza di voci dalle diverse colorature, essenziali per creare un effetto di pienezza e profondità.

la traviata

La Traviata

4. Tosca- Giacomo Puccini

Tre atti ambientati nella Roma del XIX secolo, dove regnano ambizione, sospetto, controllo e potere politico. In questo clima così tetro sboccia l’amore tra la cantante Floria Tosca e il pittore Mario Cavaradossi. I due dovranno affrontare insieme e divisi gli inganni del barone Scarpia. La musica potente narra di passione, disperazione, vendetta: una storia emozionante chiusa da un finale tragico. Gli amori più grandi non finiscono bene, sembra questo il messaggio lanciato da questo melodramma del 1900, zeppo di arie bellissime, come “Vissi d’arte”. La disperazione di Tosca è un crescendo che raggiunge l’apice in un finale da pelle d’oca. 

la tosca

La Tosca

5. Nabucco- Giuseppe Verdi

In questa celeberrima opera di Verdi è condensato tutto lo spirito nazionale italiano di una patria che ambiva ad essere tale. Siamo nel 1842 e dalla penna del grande compositore italiano nasce un melodramma destinato a divenire un modello culturale capace di forgiare musicisti e cittadini. Un’opera tremendamente attuale, anche se scritta e composta oltre un secolo fa. A comporla è un giovane Verdi pieno di speranze, che in parte verranno poi realizzate. L’opera è un dramma corale ambientato durante la prigionia del popolo ebreo sotto gli assiri del re Nabucodonosor. Il coro è proprio il canto di questo popolo, sconfitto e calpestato. La mente non può che perdersi estasiata dietro una delle arie liriche italiane più famose di tutti i tempi, quel “Va’, pensiero sulle ali dorate”, che celebra l’attaccamento alle proprie radici, l’amore profondo per la propria terra.

nabucco

Nabucco

6.  La Bohème – Giacomo Puccini

Non il solito dramma pesante, questa del 1895 è invece l’opera più leggera di Puccini, un’opera in cui si piange, ma si sorride anche e di gusto. Ogni personaggio è disegnato con una maniacale perfezione e la regia è quanto di meno teatrale e più naturale possa esistere. La scena iniziale è ambientata in una soffitta, abitata da un attore/autore solo, pensoso, sognatore, nostalgico, riflessivo. I suoi pensieri sono talmente profondi da confondersi con quelli del personaggio che sta creando. La musica arriva a fare da traino per i sentimenti, le note accompagnano le più intense passioni umane. 

7. Rigoletto- Giuseppe Verdi

Insieme al “Trovatore” e alla “Traviata” va a comporre la cosiddetta “trilogia popolare”. L’opera è profondamente critica nei confronti della società, del potere e della falsa moralità. Rappresentata nel 1851, ma ambientata alla corte mantovana dei Gonzaga. Il capolavoro di Verdi dipinge i suoi protagonisti come delle serpi ipocrite troppo mondane e tese all’inganno. Il melodramma qui raggiunge le sue vette più alte, lo stile è assolutamente romantico, tipico dell’Ottocento. La musica fluisce rendendo tangibili le emozioni e le passioni che attraversano l’intera storia.

rigoletto

Rigoletto

8. La Cavalleria Rusticana- Pietro Mascagni 

Un’opera del 1890 definita rivoluzionaria da molti. Tra le note e il canto si celebra la “Sicilianità”, ben condensata nella serenata di compare Turiddu a Lola. L’ascoltatore viene totalmente immerso nella poesia, ma è una poesia reale, tangibile. Di numero musicale in esibizione, quello che rivive sulla scena è il tipico paesaggio siciliano. A tenere banco la vicenda di un triangolo d’amore, formato da Turiddu e l’amata Lola, che sposa il ricco carrettiere Alfio, mentre Turiddu è impegnato nel servizio militare. Quest’ultimo decide di far ingelosire quella che un tempo era la sua fidanzata flirtando con Santuzza. Lola decide quindi di riavvicinarsi al suo vecchio amore, tradendo il marito e Santuzza per vendicarsi rivela tutto ad Alfio. Il marito tradito sfida a duello l’amante e lo uccide. Melodia incalzante e testo veloce, di sicura presa drammatica. 

9. Madama Butterfly – Giacomo Puccini

Una delle opere più famose del repertorio classico. L’ambientazione è giapponese, ma l’intensità drammatica è tutta italiana. Un viaggio in musica in un continente lontano. Un conflitto tra l’amore per la propria terra e quello per un uomo. La protagonista di questo melodramma del 1903 è una donna che deve decidere se abbandonare le proprie tradizioni culturali per amore di uno straniero, militare in licenza. Le melodie orientali si fondono con la maestria musicale tricolore. Un tutto che culmina nell’estremo dolore, quello sublime che solo la lirica può raccontare. 

madama butterfly

Madama Butterfly

10. Norma- Vincenzo Bellini

L’opera debuttò al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre del 1831. Due atti tratti dalla tragedia “Norma ou l’Infanticide” di Louis-Alexandre Soumet. L’ambientazione è gallica, l’epoca è quella romana. Norma è una sacerdotessa, figlia del capo dei Druidi Oroveso, ma è stata anche l’amante segreta di Pollione, il proconsole romano. Da questa relazione clandestina sono nati due figli, tirati su dalla fedele Clotilde. Pollione successivamente s’innamora poi della giovane sacerdotessa Adalgisa. La vendetta di Norma si abbatte sulla povera ragazza, che viene additata come la vittima sacrificale da offrire agli dei per liberare i galli dai romani. Ma, alla fine, in un atto di estrema pietà, Norma decide di sacrificarsi al posto della ragazza e Pollione, colpito, decide di perire nel fuoco insieme a lei.

norma

Norma

Amore e morte. Passione e tormento. Patria e onore. La lirica italiana ha sempre incantato il mondo, mettendo in scena tutte le sfumature dell’animo umano, musicando i sentimenti, dando note e colore alle emozioni. Una tradizione, quella del melodramma italiano, su cui non cala mai il sipario dell’oblio.

Leggi anche: Articolo sulle opere d’arte italiane famose