Vittorio Gassman, uno dei più grandi „mattatori” del teatro e cinema tricolore, protagonista di pellicole italiane tra le più famose al mondo, avrebbe compiuto cent’anni nel 2022.
In occasione del centenario, la 17esima edizione di ”Los Angeles, Italia – Film, Fashion and Art festival” sarà dedicata al noto attore italiano.

L’evento, in programma dal 20 al 26 marzo al Chinese Theater di Hollywood, è promosso dall’Istituto Capri nel mondo con la Dg Cinema del Ministero della Cultura e Intesa San Paolo, e col patrocinio del Maeci, il Consolato Generale e l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles. 

Centenario Vittorio Gassman: Hollywood rende omaggio al “mattatore” del cinema italiano

”Siamo felicissimi di organizzare questo tributo per un genio italiano che con talento e fascino ha sedotto il mondo” ha annunciato lo sceneggiatore e regista italo-americano Bobby Moresco, uno dei membri del festival. Il festival precede sin dalla prima edizione nel 2006 la notte degli Oscar, rendendo omaggio alle eccellenze italiane in corsa per le statuette e ai protagonisti dell’industria cinematografica mondiale. 

Vittorio Gassman, insieme ad Alberto Sordi, Ugo Tognazzi Nino Manfredi, è stato uno dei più grandi interpreti della commedia italiana. Inoltre, Gasmann è stato diretto da maestri italiani quali Mario Monicelli, Dino Risi, Ettore Scola, Vittorio De Sica, Francesco Rosi, Luigi Magni e da numerosi registi internazionali.

Il Mattatore per eccellenza, soprannominato così dall’omonimo spettacolo televisivo da lui condotto nel 1959, Gassman è stato senza ombra dubbio un artista poliedrico: attore, regista, sceneggiatore, scrittore, doppiatore e conduttore, attivo in campo teatrale, cinematografico e televisivo.

Il suo debutto teatrale avvenne a Milano nel 1943. Con la compagnia di Luchino Visconti ottenne i successi della maturità, assieme a Stoppa, Rina Morelli e Paola Borboni. Nel 1945 debuttò anche nel cinema col film Preludio d’amore di Giovanni Paolucci. 
Successivamente, si fa conoscere dal grande pubblico grazie a Riso amaro, diretto da Giuseppe De Santis, uno dei capolavori del primo neorealismo.