Un simbolo di stile diventato icona del lusso, dopo un percorso cominciato in alta montagna, a oltre ottomila metri, e proseguito nel mondo delle cifre a più zeri e delle quotazioni in borsa. La storia del piumino Moncler non comincia in Italia, ma è nel Bel Paese che il famoso indumento ha trovato la sua massima consacrazione, diventando di fatto un’eccellenza italiana.

moncler k2

Moncler e il K2

Moncler: le origini francesi e la proprietà italiana

Partiamo dal significato di Moncler: questo nome è l’abbreviazione di Monestier de Clermont, un paesino francese a pochi chilometri da Grenoble. Qui nel 1952 venne fondata un’azienda destinata a rivoluzionare il mondo della moda di lusso. Un unico modello iniziale, un piumino Moncler uomo nato per sfidare il freddo assoluto, quello che si prova oltre gli ottomila metri. Non si poteva immaginare allora che quel giubbotto sarebbe diventato un capo declinato in diverse versioni sulle passerelle dell’alta moda.

Oltre al Moncler uomo, l’azienda francese seppe distinguersi anche per la produzione di sacchi a pelo e tende foderate, ma su tutto emerse come un vero e proprio gioiellino quell’unico modello di capospalla con il logo rosso, bianco e blu. In pratica il primo piumino uomo Moncler era poco più di una mantella con cappuccio. 

Già da quel momento il destino dei giubbotti Moncler si intreccia con quello del Made in Italy: proprio i primi piumini Moncler uomo vennero testati ad alta quota da una spedizione tricolore sul K2. Il resto è storia della moda: quei piumini leggeri da uomohanno conquistato il cuore degli escursionisti, ma anche della gente comune, grazie alle elevate caratteristiche tecniche e all’invenzione della piuma Duvet, che li rendono leggeri ma caldi. 

Dall’alta quota alle strade metropolitane, i piumini Moncler sono diventati un capo d’eccellenza all’interno del guardaroba sportivo, continuando a coniugare negli anni innovazione ed evoluzione. Un connubio vincente, che ha portato l’azienda Moncler alla quotazione in borsa, con ottimi risultati. Negli anni sono stati introdotti i modelli Moncler donna e i Moncler bambino, come quelli indossati dalle scuole francesi di sci. E poi ancora divise ufficiali per le Olimpiadi del 1968 e meno ufficiali per la moda dei paninari, che affollavano la Roma degli anni ’80 con giubbotti di nylon lucidi e forme oversize. 

Dagli anni Duemila l’Italia entra direttamente nella storia Moncler con Remo Ruffini, che rileva il marchio nel 2003 e posiziona Moncler nel mondo del lusso, trasferendone la produzione all’interno dei confini della Penisola. Nascono le diverse linee, come Gamme Rouge, Moncler Gamme Bleu e Grenoble. Quando si parla di Moncler non si parla più solo di un piumino, ma di un capo ricercato che si adatta alla montagna e alla città. 

Moncler originale, come si riconosce? 

Trattandosi di un capo d’abbigliamento costoso, è importante fare attenzione ai giubbotti Moncler contraffatti in giro sul mercato. Come riconoscere un moncler originale?

Prima di tutto bisogna osservarne bene l’interno: deve essere presente il tagliando di garanzia Moncler con numero seriale. All’esterno, poi, tutti i bottoni a pressione devono riportare il marchio, così come le cerniere. Passando a controllare i tessuti e la consistenza dell’imbottitura, dobbiamo accertarci che siano di primissima qualità. Nelle collezioni più recenti è stato inserito il Moncler Code, codice QR che può essere scansionato facilmente da qualsiasi smartphone con lettore, per identificare immediatamente il capo come originale. Tra gli indizi su come vedere se un moncler è originale il prezzo assume sicuramente un ruolo importante: i Moncler autentici non costeranno mai 100/150 euro al pezzo, ma almeno 400/500 euro. 

Moncler

Moncler

Taglie Moncler: come vestono

Le misure dei piumini Moncler sono numerate dalla 00 alla 7. Per scoprire il giubbotto della tua misura basta controllare la tabella della guida alle taglie, presente sul sito ufficiale, con tutte le corrispondenze nei diversi paesi del mondo.

Come lavare il piumino Moncler

La forza di questo indumento sta nella sua ricca imbottitura in vera piuma d’oca, l’ideale per affrontare anche l’inverno più rigido. Trattandosi di un capospalla molto costoso, sono in molti a impensierirsi per il lavaggio di questo giubbotto. Niente paura, il Moncler è meno delicato di quanto si immagini ed è lavabile tranquillamente in casa, senza doversi rivolgere necessariamente alla lavanderia di fiducia.

Come lavare piumino Moncler in lavatrice? 

Il piumino più costoso del mondo si può lavare senza problemi in lavatrice, avendo cura di impostare il ciclo delicato a 30°C, con la centrifuga bassa, scuotendolo una volta tolto dalla lavatrice per distribuire in maniera omogenea l’imbottitura. Nell’asciugatrice, invece, impostate il ciclo delicato o a bassa temperatura. In ogni caso va utilizzato un detersivo delicato e neutro, come il sapone di Marsiglia. 

scritta moncler

Giubbotto Moncler

Sinonimo di eleganza, di design all’avanguardia e di alta moda. La tecnica anti-gelo si mixa a tessuti nuovi, gli inserti di maglieria giocano con micro tweed e piede de poule. I pellami pregiati ricoprono imbottiture cucite a onda e inserti di lama laminata. Più di un indumento, un quadro d’arte contemporanea da indossare. 

Potrebbe interessarti: Cappelli Italiani