In questi giorni di quarantena forzata, la musica è sicuramente uno dei modi più scelti per trascorrere il tempo. La compagnia delle belle canzoni italiane scandisce i diversi momenti della giornata e nelle ultime ore sono diventati virali sui social le “canzoni in 8D“. Ma di che cosa si tratta, esattamente?

La tecnologia 8D non è un’invenzione che arriva ora. Ma in questo periodo, complice l’elevato utilizzo dei social media e la reclusione forzata, è letteralmente esplosa la moda di ascoltare musica in questo nuovo formato. Di cosa parliamo? Di un formato audio che dona all’ascoltatore la sensazione di ritrovarsi completamente immerso in un suono multidimensionale. A patto di ascoltare rigorosamente con le auricolari. 

Come funziona la tecnologia 8D

A spiegare il funzionamento della tecnologia 8D è il tecnico del suono e produttorer Andrés Mayo:

“Si basa su una manipolazione di fase che impedisce al cervello di identificare da dove viene il suono. Ciò significa che grazie al lavoro di mix che si realizza per generare l’8d (la cui definizione si avvicina all’idea di musica 360° o binaturale) la mente umana entra in una specie di parco di divertimenti di suoni che vanno e vengono, e che regalano una sensazione di spazialità che approfondisce ancor di più quella vissuta con il suono stereo. In questo modo la musica (o almeno la sensazione che il suono genera) non rimane più circoscritta a due fonti sonore (lato destro e sinistro) bensì diventa uno spazio virtuale di forma sferica, dove si possono apprezzare stimoli che sembrano provenire da diversi angoli.”

La musica in 8D non si può spiegare, ma solo ascoltare: e allora indossate le auricolari e godetevi il viaggio nel suono, in una dimensione che ne contiene tante altre, in un pianeta in cui non esiste una realtà univoca, ma tante percettibili e differenti sfumature. Benvenuti in un nuovo modo di sentire!