In questi giorni è stato presentato in Cina un accordo tra le Gallerie degli Uffizi di Firenze e il Bund One Art Museum di Shanghai per organizzare 10 mostre in 5 anni, dal 2022 al 2027, e predisporre scambi culturali e occasioni di studio. 

“Gli introiti saranno investiti nel nostro patrimonio” afferma Eike Schmidt, direttore degli Uffizi. L’idea di esportare nel mondo i capolavori dell’arte italiana, soprattutto quella rinascimentale, vede anche contatti preliminari con gli Emirati Arabi e progetti scientifici avviati con gli Stati Uniti. 

Partnership tra le Gallerie degli Uffizi e la Cina: dieci mostre in cinque anni

Sono già stati firmati i contratti per la realizzazione delle prime tre mostre che porteranno per la prima volta al museo di Shanghai alcuni fra i più celebrati capolavori della storia dell’arte: tra questi vi sono anche le opere di Sandro Botticelli, come la Nascita di Venere che è tra le dieci opere d’arte italiane più famose al mondo.
La prima mostra è, infatti, quella che omaggerà il genio di Botticelli: prevista per la primavera del 2022, dal titolo “Botticelli e il Rinascimento“, vedrà l’esposizione di circa 50 opere.
La seconda mostra si terrà tra settembre 2022 e gennaio 2023 con una delle collezioni di autoritratti più suggestive al mondo: “Autoritratti, capolavori dagli Uffizi“, con al centro i protagonisti della vita culturale dal 1500 al XXI secolo.
Da marzo a luglio 2023 sarà la volta della terza mostra, dal titolo “Capolavori del Settecento dagli Uffizi” con opere classiche ed espressioni della varietà di scuole del Settecento.

Il contributo che il Bund One Art museum versa alle Gallerie degli Uffizi per il programma è di oltre 2 milioni di euro, che saranno poi investiti per valorizzare il nostro vastissimo patrimonio.
“Questa iniziativa ha il valore strategico di intensificare la conoscenza e l’apprezzamento per il patrimonio culturale italiano in un hub come Shanghai che, affacciandosi sul grande palcoscenico cinese, offre alla cultura italiana risonanza globale” ha commentato il ministro della Cultura, Dario Franceschini.