“Finalmente, incerti se stessimo avanzando tra rupi o macerie, finimmo col riconoscere in alcune grandi, lunghe masse quadrangolari che avevamo già avvistate di lontano, i templi e i monumenti superstiti e memorie di un’antica, fiorente città.” (Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia)

Sul litorale tirrenico, a sud di Salerno, tra mare e montagna, si scorge uno dei centri principali della Magna Grecia. L’antica città di Paestum sta lì, resiste al tempo, testimoniando tracce di insediamento umano che risalgono al Paleolitico. Un gioiello della civiltà letterata per eccellenza, che in ogni pietra racconta del tempo che fu, un tempo di grandi santuari e maestosi templi, un tempo da conservare alla memoria e alla vista, un patrimonio dell’Umanità, proprio come la Valle dei Templi di Agrigento

La storia di Paestum comincia intorno al 600 a.C., quando coloni greci provenienti da Sibari fondarono in questo territorio meridionale una città, Posidonia, edificando qui il grande santuario di Era, presso la foce del fiume Sele. La città passò poi sotto il dominio dei lucani e raggiunse la massima espansione territoriale prima di essere conquistata dai romani con il nome attuale. Il progressivo impaludamento della zona ne determinò l’abbandono. 

Gli scavi di Paestum: area archeologica 

Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce la struttura delle imponenti mura che racchiudono gli edifici principali: a nord si trova il tempio di Atena, al centro si estende l’area pubblica che ha ospitato nel tempo rispettivamente l’agorà della città greca e il foro della città romana. E poi ancora l’anfiteatro, la basilica, e le abitazioni di età ellenistico-romana. L’intera area archeologica di Paestum è oggi inclusa nell’elenco Unesco dei siti di interesse mondiale e oggi scopriamo insieme i templi di Paestum

Tempio di Nettuno

Questo edificio rientra di diritto nella top 3 dei templi meglio conservati della Grecia antica e si conferma di anno in anno il più apprezzato dai turisti che affollano l’area archeologica di Paestum. Costruito intorno alla metà del V secolo a.C.,  si dice attribuito erroneamente a Nettuno: studi recenti lo attribuiscono invece ad Apollo, nella sua veste di medico. Il colonnato dorico (6×14) eleva su un basamento a tre gradini. Il tempio di Nettuno di Paestum si compone di tre ambienti: al centro c’è la cella, sede della statua di culto. 

tempio di Nettuno

tempio di Nettuno

Tempio di Hera

Il più antico dei templi di Paestum è dedicato alla moglie di Zeus, la principale divinità della polis. Sul grande altare posizionato all’ingresso avvenivano le celebrazioni pubbliche. L’edificio è noto anche come Basilica, a causa della quasi totale sparizione dei muri della cella, del frontone e della trabeazione. Il tempio si presenta come un periptero con nove colonne sui lati frontali e diciotto sui lati. Sul retro della cella si trova l’adyton, ambiente inaccessibile ai fedeli, nel quale era custodito il tesoro del tempio. Affascinante particolarità: il capitello delle colonne si presenta decorato di foglie baccellate e contornate da una fascia di fiori di loto e di rosette. 

Tempio di Hera

Tempio di Hera

Tempio di Athena

Erroneamente attribuito a Cerere, il tempio è stato poi assegnato alla dea Athena, grazie al ritrovamento di una serie di ex voto. Tra gli edifici più interessanti dell’architettura greca, presenta diverse particolarità: frontone alto, fregio dorico composto da larghi blocchi di calcare. Il pronaos era composto in origine da otto colonne con capitelli ionici, di cui oggi restano solo basi e capitelli. 

Tempio di Athena

Tempio di Athena

Anfiteatro

Costruito intorno al 50 a.C. senza l’anello esterno, aggiunto poi successivamente per aumentarne la capienza. Il parapetto che separa l’arena dalla cavea, chiamato balteo, fu realizzato molto alto per evitare l’aggressione degli animali che si esibivano nell’arena. Di tutto il maestoso complesso oggi ne sono visibili solo i due terzi: il resto è sepolto sotto la moderna strada. 

Anfiteatro

Anfiteatro

Le case

Non solo templi a Peastum. Otto sono gli isolati riportati alla luce. Le case, risalenti al periodo romano, variano di dimensioni e possiamo trovare abitazioni ricche e povere, l’una di fianco all’altra. Le case più umili sono costruite con ciottoli e fango, quelle più importanti con mattoni cotti  e crudi, inframmezzati da assi di legno. 

Si tratta di abitazioni unifamiliari, intime e raccolte, che si raccolgono verso lo spazio interno del peristilio. Al pianoterra ci sono le sale per gli ospiti e l'”andron”, la sala principale, quella riservata all’accoglienza. Sul piano superiore, invece, erano segregate le donne, lontane dagli svaghi maschili. Non ci sono finestre e gli ambienti sono riscaldati con bracieri. 

Le case Paestum

Le case Paestum

La tomba del tuffatore

Uno dei reperti più ammirati, un raro esempio di pittura greca posto ad ornamento di un monumento funebre. L’artista ha dipinto sulla lastra di copertura il tuffo simbolico compiuto dal defunto nel momento dell’abbandono del mondo dei vivi. All’interno, invece, è raffigurato un simposio, banchetto in cui il defunto rappresenta l’invitato d’onore. I partecipanti sono divisi a coppie, mentra un singolo uomo offre una coppa al defunto, che ancora deve arrivare. In un momento successivo dello stesso banchetto si vede l’invitato “solitario” porgere con la destra una lira al defunto, pronto a tuffarsi dunque nel mondo ultraterreno. 

La tomba del tuffatore

La tomba del tuffatore

Basilica paleocristiana

La chiesa risale al V secolo d.C., ma è stata rimaneggiata più volte. Durante gli ultimi restauri sono riemerse colonne molto antiche, incorporare nella muratura barocco. Per recuperare il pavimento i restauratori hanno dovuto scavare per due metri: per raggiungere l’interno della chiesa si scende, contrariamente a quanto accadeva in passato, quando alla chiesa si accedeva salendo per simboleggiare l’ascesa al cielo. 

Basilica paleocristiana

Basilica paleocristiana

Mura di cinta

5 metri di spessore e 7 metri di altezza per questa cornice muraria che circonda la città di Posidonia per una lunghezza di circa 4.750 metri. Si contano 28 torri, 4 porte di accesso principali, tra le quali spicca Porta Sirena di Paestum, e 47 piccole aperture. La strada che corre intorno al perimetro ha ricoperto oggi quello che era l’antico fossato. 

Mura di cinta

Mura di cinta

Foro della città

Quando la città di Paestum arrivò in mano romana, il simbolo principale della civiltà italiana per eccellenza trovò spazio sull’area meridionale dell’antica agorà greca. Per i romani il foro era il cuore pulsante della vita cittadina: si concentravano qui le principali attività politiche, sociali e religiose. Secondo la tradizione romana, sorgevano qui la Curia, il comitium e il Carcer. Nella Curia i magistrati amministravano la giustizia e venivano conservati i loro archivi. Nel Comitium si tenevano le assemblee popolari e si eleggevano i magistrati locali. 

Foro della città

Foro della città

Santuario con natatio

Un santuario per i riti di fertilità in onore di Venere, dedicato alla Fortuna Virilis. L’elemento centrale della struttura è rappresentato da una grande piscina. Sui pilastri in pietra veniva posizionata una piattaforma in legno su cui veniva sistemata la statua di Venere seduta in trono. Le donne si immergevano nella piscina nella speranza di poter avere un parto felice. 

Santuario con natatio

Santuario con natatio

Museo Archeologico Nazionale

Il museo nasce nel 1952 per raccogliere tutto il materiale archeologico proveniente dagli scavi. Vasi in terracotta e in bronzo, armi, strumenti musicali. Attraverso i reperti raccolti è possibile ricostruire la vita nell’antica Grecia e apprezzarne l’elevato livello artistico. 

Museo Archeologico Nazionale

Museo Archeologico Nazionale

Museo di Hera Argiva

Trattasi di un vero e proprio museo narrante, che racconta attraverso filmati, ricostruzioni tridimensionali, video installazioni, effetti sonori e pannelli illustrativi. Si può così vivere l’emozione di trovarsi nel luogo esatto dello scavo.

Museo di Hera Argiva

Museo di Hera Argiva

Santuario del granato

Da questa meta di pellegrinaggio si gode di una spettacolare vista sul Golfo di Salerno. Tante le opere d’arte custodite in questo edificio religioso, esempio della convivenza tra cristianesimo ed elementi pagani. Il Santuario è dedicato alla Madonna del granato, il melograno, frutto sacro alla dea Giunone. 

Santuario del granato

Santuario del granato

Visita Paestum: orari e prezzi

A Paestum il sito archeologico è accessibile dalle 8:30 alle 19:30 (si emette l’ultimo biglietto d’ingresso ore 18:50).  Il 1° e 3° lunedì del mese dalle 8:30 alle 13:40 (si emette l’ultimo biglietto d’ingresso ore 13:00). Dopo il tramonto si può visitare solo il percorso illuminato dell’area archeologica: zona Tempio di Nettuno e c.d. Basilica

Prezzo biglietti:

  • Biglietto Unico (Museo + Area Archeologica): euro 9,00 – ridotto 4,50 euro
  • Biglietto Cumulativo (Parco Archeologico di Paestum + di Velia): euro 10,00 – ridotto 5,00 euro
  • Museo: euro 4,00 – ridotto 2,00 euro
  • Area archeologica: euro 7,00 – ridotto 3,50 euro
  • La prima domenica del mese l’ingresso è gratuito per tutti

Una cinta di mura, porte di accesso, antiche pavimentazioni, maestosi templi. In un giorno di sole ci si ritrova a passeggiare nella Magna Grecia che fu, e poi ancora nella Roma delle domus e del foro. Paestum non è solo un’area archeologica, ma un’esperienza di cultura, storia, bellezza. 

Leggi Anche: Scavi di Pompei ed Ercolano