Ogni nuovo scavo e progetto di restauro porta alla luce antichi tesori a Pompei. Il progetto di manutenzione della Regio V ha mostrato al mondo la presenza di un Termopolio perfettamente conservato che riporta l’immagine di una ninfa marina a cavallo: i colori accesi e vivi la fanno sembrare quasi tridimensionale. Ma cos’è un Termopolio o Thermopolium?

Si tratta di una tipica rivendita di cibi e bevande calde che si affaccia sulla strada, proprio come un moderno fast-food o chioschetto di street-food. Un’atra geniale intuizione futurista degli antichi romani. A colpire l’attenzione degli esperti è stato in particolar modo il ritrovamento nei recipienti presenti di tracce degli alimenti che venivano venduti ai passanti. I pompeiani avevano l’abitudine, dunque, di consumare all’aperto cibi e bevande calde. Gli studiosi del Parco archeologico sono già al lavoro per comprendere le abitudini alimentari di età romana. 

Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali, è apparso decisamente entusiasta: «Con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati in Italia in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa», ha detto.

La scoperta del Termopolio a Pompei: un team interdisciplinare al lavoro

Non poteva mancare il commento di Massimo Osanna, nuovo direttore generale dei Musei al ministero e direttore ad interim del Parco Archeologico di Pompei: «Oltre a trattarsi di un’ulteriore testimonianza della vita quotidiana a Pompei, le possibilità di analisi di questo Termopolio sono eccezionali, perché per la prima volta si è scavato un intero ambiente con metodologie e tecnologie all’avanguardia che stanno restituendo dati inediti. All’opera è un team interdisciplinare composto da un antropologo fisico, archeologo, archeobotanico, archeozoologo, geologo, vulcanologo: alle analisi già effettuate in situ a Pompei saranno affiancate ulteriori a analisi chimiche in laboratorio per comprendere i contenuti dei dolia, cioè contenitori in terracotta».

All’interno del Termopolio sono state ritrovate anche ossa umane e scene di nature morte con la rappresentazione di animali che, forse, venivano venduti proprio dal locale. Alcuni frammenti ossei sono stati rinvenuti proprio all’interno dei recipienti posizionati nel bancone contenenti cibi destinati alla vendita. Spiccano, tra gli altri ritrovamenti, le due anatre germane esposte a testa in giù, un gallo e un cane al guinzaglio.