Quella di Maria Montessori è una storia che merita di trovare posto tra le IEX Stories di eccellenza italiana. Maria Montessori, vita di successi, ma anche di dolori. Una vita dedicata ai più piccoli e ad una passione, quella per l’insegnamento, per la pedagogia, per la crescita e lo sviluppo dei più piccoli.

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Maria Montessori

Maria Montessori: biografia di una donna rivoluzionaria

Maria Tecla Artemisia Montessori nacque a Chiaravalle (AN) il 31 agosto 1870 e fu una donna decisamente eclettica. In un mondo in cui alle donne era concesso di fare le moglie e le madri, lei fu educatrice, pedagogista, medico, neuropsichiatra infantile, filosofa e scienziata italiana. Ai suoi genitori, Alessandro Montessori e Renilde Stoppani, preferì come esempio lo zio Antonio Stoppani, un abate scienziato alla perenne ricerca di uno stabile equilibrio tra fede e scienza. Lo zio l’aiutò nell’avvio agli studi e nell’ambito delle conoscenze, mentre dalla madre ottenne tutto il supporto necessario per la sua emancipazione come donna in un’epoca dominata dagli uomini.

A causa di esigenze lavorative del padre, la famiglia si spostò prima a Firenze e poi a Roma. Qui, nella capitale, Maria iniziò la scuola dimostrando grandissimo interesse verso le materie letterarie. Contemporaneamente studiò francese e pianoforte. Decise quindi di iscriversi alla Regia Scuola Tecnica Michelangelo Buonarroti, divenendo una delle migliori allieve dell’istituto. Dopo il diploma si scontrò duramente con il padre per il suo futuro: lui la voleva insegnate, lei voleva laurearsi in scienze biologiche. La sua determinazione fu premiata e Maria si iscrisse alla facoltà di Medicina, laureandosi brillantemente e divenendo una delle prime donne medico in Italia. 

A colpire la sua attenzione prima, durante e dopo il percorso di studi, furono i bambini, specialmente quelli con maggiori difficoltà. che incontrava nei quartieri più poveri di Roma. Decise di specializzarsi in neuropsichiatria infantile, concentrandosi sui batteri e le malattie presenti nei luoghi più degradati della capitale. Non smise mai di combattere per l’emancipazione femminile, partecipando ad importanti congressi sul tema, come quelli di Berlino e Londra.  

Nel 1988 divenne direttrice della scuola ortofrenica di Roma e qui conobbe Giuseppe Montesano, l’uomo dal quale ebbe Mario, il figlio di Maria Montessori. La notizia della gravidanza la turbò: si sentiva impreparata e per di più avere un figlio fuori dal matrimonio era cosa gravissima a quei tempi. Così decise di partorire il figlio di nascosto affidandolo ad una famiglia laziale, e occupandosi di tutte le spese. Quando Mario compì 14 anni, Maria irruppe nella sua vita fingendosi una zia e alla morte della famiglia adottiva riuscì ad ottenerne l’incarico di tutore legale. 

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La Montessori

Nel 1907 a San Lorenzo, Roma, aprì la prima Casa dei Bambini. Qualche anno più tardi, nel 1913, venne presentata come la donna più interessante d’Europa, famosa per il suo modello d’istruzione e per le sue idee a livello mondiale. Durante gli anni del fascismo venne accusata di legami con il regime, ma si trattava di “fare buon viso a cattivo gioco”: tenersi buoni i fascisti per poter dare un tetto sulla testa ai fanciulli presi dalla strada. 

Nel 1926 organizzò il primo corso di formazione nazionale per l’apprendimento del suo metodo, il metodo Montessori. Il corso fu un vero e proprio successo, con la partecipazione di 180 insegnanti provenienti da tutta Italia. Le sue idee rivoluzionarie, però, poco piacquero alla classe dirigente dell’epoca e Maria Montessori fu costretta ad abbandonare lo Stivale. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu internata insieme al figlio in India, in quanto proveniente da un paese nemico. Tornò in Italia solo nel 1946, prima di trasferirsi nei Paesi Bassi, a NoordwiJk, dove morì il 6 maggio del 1952. 

Il Metodo Montessori: l’educazione alla vita pratica

Un metodo di insegnamento e di educazione rivoluzionario. Così venne definito il metodo Montessori quando venne alla luce, all’inizio del Novecento. Per la pedagogista Maria, il bambino va stimolato nelle sue abilità motorie e cognitive già dai primi anni di vita. Il gioco è lo strumento più naturale per favorire la curiosità del bambino e può diventare una vera e propria esperienza educativa. Il metodo Montessori propone lavoretti e attività adatte a ogni età, attraverso i quali materiali riciclati e oggetti di uso quotidiano vengono scomposti, rimodellati, trasformati in giochi. 

Le scuole che hanno adottato il metodo Montessori abituano i bambini al continuo contatto con i materiali. L’esplorazione sensoriale costituisce la base dell’apprendimento. La pratica di insegnamento promossa dalla pedagogia di Maria Montessori è incentrata sulla libertà: il bambino deve fare da solo, diventare autonomo, conquistare la sua indipendenza. Oggi le scuole montessoriane sono diffuse in tutto il mondo, ad ogni grado di istruzione. 

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La Montessori e Mille Lire

Il volto rassicurante e materno delle Mille Lire. Il simbolo di una scuola nuova, di un nuovo modo di apprendere. La volontà di educare i bambini di ogni tempo ad essere uomini e donne indipendenti, autonomi, critici pensatori, liberi di scegliere.