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“Voglio un veicolo che metta il paese su due ruote, ma non una tradizionale motocicletta. E soprattutto, deve costare poco.” Con queste parole Enrico Piaggio affidò all’ingegnere Corradino D’Ascanio il compito di creare quello che sarebbe diventato uno dei simboli dell’Italia nel mondo: la Vespa. 72 anni e quasi 50 modelli dopo, lo scooter tutto italiano rispetta ancora l’idea originaria: un motociclo economico, pratico, sicuro, adatto alla vita di tutti i giorni, ma capace di reinventarsi anche per le occasioni speciali. Insomma, una vera e propria eccellenza italiana, prodotto che coniuga l’evoluzione del design alla bellezza della tradizione.

Vespa italiana

La Vespa italiana

Dal 1946 ad oggi: la storia della Vespa Italiana

Tutto ha inizio nel 1938, quando Enrico ed Armando Piaggio ereditano l’azienda di famiglia. La Piaggio Italia era stata fondata in Liguria dal padre Rinaldo come produttrice di arredamento navale e di carrozze ferroviarie. I due figli si dividono le competenze e proprio sotto la guida di Enrico avviene la trasformazione cruciale dell’azienda in produttrice di veicoli su due ruote a motore e veicoli commerciali. L’imprenditore ligure vuole ad ogni costo introdurre sul mercato italiano un prodotto innovativo e così, nel 1944 viene presentato il modello del progenitore della Vespa, l’MP5, meglio conosciuto come Piaggio Paperino. Furono gli operai dello stabilimento di Biella a ribattezzarlo così, ispirati dalla strana forma del ciclomotore, caratterizzata da un ampio tunnel centrale, che voleva imitare le motociclette dei paracadutisti. Più che un Paperino, per il patron della Piaggio, quel modello si rivelò però un “brutto anatroccolo”. Enrico non è affatto soddisfatto, sente di dover affidare la revisione del progetto ad un creativo, qualcuno che sappia rischiare, ma con praticità. Corradino D’Ascanio, ingegnere aeronautico è l’uomo giusto. Il 23 aprile del 1946 viene brevettata la prima Vespa, descritta dal suo creatore come “un mezzo moderno con la popolarità della bicicletta, le prestazioni della motocicletta, l’eleganza e la comodità dell’automobile”.

enrico piaggio

Enrico Piaggio

La prima Vespa italiana: caratteristiche tecniche e design

Lo scooter che la Piaggio presentò al mondo avrebbe rivoluzionato per sempre la guida su due ruote. Niente più catena ingombrante e sporca, al suo posto una scocca portante. L’imperativo della praticità spinse l’ingegnere a posizionare il cambio sul manubrio. La sua esperienza nel campo dell’aeronautica, poi, si concretizzò nella sospensione anteriore ispirata proprio ai carrelli degli aerei. Telaio per proteggere i guidatori dalle perdite d’olio e ruota di scorta incorporata, per affrontare tutte le intemperie delle strade italiane. Molti anni prima della diffusione di concetti come design ed ergonomia, la prima Vespa era già stata pensata per essere bella e comoda allo stesso tempo, con un ampio sellino-poltrona che permetteva una guida agevole e sicura e quella forma divenuta un marchio di fama mondiale. Larga al centro, stretta in vita. “Sembra una Vespa!”, esclamò Enrico Piaggio alla vista del prototipo M6. Fu l’inizio della favola della Vespa italiana.

prima vespa italiana

La prima Vespa italiana

La Vespa nel mondo: il successo oltre i confini italiani

L’approvazione del pubblico per la novità della Piaggio non tarda ad arrivare. La Vespa italiana fa il suo debutto al Circolo del Golf di Roma e poi alla Fiera di Milano. Mentre si avvia la produzione di duemila esemplari della prima Vespa 98 cc, gli italiani se ne innamorano guardando le foto nelle pagine interne delle principali riviste di motori dell’epoca: Motor e La Moto. Seguendo le indicazioni di Enrico Piaggio, la Vespa 98cc viene venduta in due versioni e con due prezzi: 55.000 lire il tipo “normale” e 61.000 lire il tipo “lusso”, con possibilità di pagamento rateizzato. La differenza? Gli optional del secondo modello: contachilometri, stampella laterale e pneumatici con fianco bianco. Di fronte a qualche scetticismo di troppo Enrico Piaggio propone l’acquisto del brevetto al produttore della Moto Guzzi. Il conte Parodi non fiuta l’affare e chiude ogni porta. Una benedizione per la Vespa: le vendite cominciano a decollare, la produzione cresce incessantemente, nascono nuovi modelli. Nel 1950 la Vespa conquista il mondo: in Gran Bretagna, Francia, Germania, America, Asia si comincia la produzione del prodotto italiano. Il Times la definisce come “l’idea più innovativa che l’Italia abbia mai avuto dopo l’invenzione della biga della Roma Antica.” Attualmente la Vespa viene prodotta in 13 nazioni e commercializzata in 114 paesi: un fenomeno globale che va di pari passo con l’evoluzione tecnologica e del design. Basti ricordare la collaborazione con Giorgio Armani per la creazione di una stilosissima Vespa alla moda, la 946. Oggi la Piaggio è pronta alle sfide del futuro, Vespa Elettrica e sistemi sempre più avanzati di supporto alla guida. Le parole d’ordine sono sempre le stesse, quelle originarie di Enrico Piaggio: “comodità, sicurezza, praticità, risparmio, eleganza”.

Vespa italiana paesaggio

La Vespa e uno scorcio di paesaggio italiano

50 Special e Vespa militare: un modello per ogni occasione

Dalla quotidianità alla guerra. La Piaggio Italia si è specializzata negli anni per offrire un prodotto capace di essere impiegato davvero in ogni ambito. Un mezzo di trasporto per tutti i gusti e per tutte le tasche. Elencare tutti i modelli che si sono susseguiti nel corso di oltre settant’anni di storia della Vespa sarebbe davvero impossibile. Ma due su tutti restano bene impressi nella memoria di tutti gli italiani. Nel 1963 nasceva la mitica Vespa 50, meglio conosciuta come “vespino”, che permetteva la guida ai ragazzi dai 14 anni in su, senza patente e senza obbligo di targa. La Vespa diventa da allora il sogno di ogni adolescente, il premio promesso dai genitori ad ogni figlio volenteroso. Da quel momento in poi la vita dei ragazzi italiani sarà costellata di “Papà, mi compri il motorino?” e quel motorino sarà, tra gli anni 70 e gli anni 80 del secolo scorso, l’indimenticabile 50 Special. Tre serie, fanale rettangolare e telaio che la rendeva praticamente indistruttibile. Record mondiale di vendite e le città si riempivano di vespe “ronzanti” di mille colori. Simbolo di vita, ma anche di guerra. Qualche anno prima, nel 1955, la Piaggio si era occupata della creazione della cosiddetta Vespa militare, modello 150 TAP “Truppe Aero Paracadutate”. Il veicolo veniva utilizzato dall’esercito francese per trasportare un cannone M20 in grado di abbattere un carro armato. Il mito narra di guidatori-sparatori, la realtà parla, invece, di semplici trasportatori di armi. In ogni caso, dalla sua creazione ad oggi la Vespa ha dimostrato di saper essere utile davvero a tutto, un mezzo di trasporto speciale che, come cantava Cesare Cremonini, “ti toglie i problemi”.

vespa Piaggio

Vespa Piaggio rossa

Cinema e musica omaggiano la Vespa: l’intuizione della Piaggio divenuta fenomeno di costume

Nella cultura di massa italiana e mondiale, la Vespa compare in numerosi film, viene citata in molti testi di canzoni e si è ritagliata un ruolo di comparsa anche in numerosi trasmissioni televisive. Alzi la mano chi non ha sognato almeno una volta di fare un giro in Vespa per le strade di Roma. Sì, proprio come la principessa Anna e il giornalista Joe Bradley. Audrey Hepburn e Gregory Peck incollarono al grande schermo il mondo intero nel 1953. “Vacanze Romane” fece registrare il record di incassi, ma la vera protagonista del film resta la Vespa Piaggio. La 125 Farobasso prodotta in quegli anni dall’azienda italiana è stata immortalata per sempre in una delle scene più iconiche della storia del Cinema. Una giornata normale, questo è quello che la principessa Anna chiede a Joe, il suo inaspettato accompagnatore. E cosa c’è di più normale di un giro in Vespa per le strade della capitale? Due innamorati stretti e felici con il vento tra i capelli e i monumenti più belli di Roma a fare da sfondo allo straordinario viaggio sulla due ruote più famosa d’Italia. La rivista americana Forbes seppe condensare in poche parole quello che tutti pensavano: “Quell’Oscar vinto nel 1953 dalla Hepburn per “Vacanze romane” sarebbe dovuto andare alla Vespa, perché mentre Gregory Peck corteggiava la Hepburn, il mondo intero si innamorava dell’altra Lei”. Lei, l’eterna, inimitabile, Vespa italiana.

Vespa film vacanze romane

La Vespa nel film Vacanze Romane


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