55 anni passati nella tasca degli italiani: dal 21 dicembre del 1946 all’avvento dell’euro. Una moneta che racconta la Storia del Bel Paese e che brilla nelle teche dei collezionisti: ecco la storia della lira italiana.

Il nome viene da libbra (dal latino libra), un’ unità di peso diventata anche unità di moneta: infatti anticamente le monete erano di metallo pregiato e il loro valore corrispondeva al peso. All’inizio della sua circolazione in Europa, la lira non era una moneta reale, ma un’unità di conto, con valori diversi a seconda dei Paesi e delle epoche. Nel Medioevo quasi tutta l’Italia conteggiava con la libbra carolingia, imposta da Carlo Magno nel IX secolo.

Con lo sviluppo del commercio venne frazionata per avere denaro più comodo da far circolare, finché nel 1862 Vittorio Emanuele II unificò il sistema monetario e la lira divenne l’unità monetaria del regno.

Inizialmente una lira equivaleva ad una libbra d’argento, suddivisa in 240 denari. Le prime monete da 1 lira erano in argento 900. Dal 1936 le lire non furono più prodotte in argento, ma in nichel. Dieci anni dopo arriva un’ulteriore svolta: la Zecca di Stato è autorizzata a fabbricare ed emettere monete metalliche del valore di 10, 5, 2 e 1 lira. Sono realizzare in italma, una lega leggera di alluminio, magnesio e manganese.

Nel 1954 arrivano le prime 50 lire. Nel ’55 quelle da 100 lire, nel 1957 viene autorizzato il conio delle monete da 20 (in una lega di bronzo) e 500 lire (in argento). Nel 1976 arrivano le 200 lire in bronzital. Poi tocca alle ‘bimetalliche’ 500 lire. E arriviamo al 2000, quando le macchine del Servizio fabbricazione carte valori delle Banca d’Italia stampano le ultime lire. Sono banconote da 5 mila lire. Il 29 agosto la Zecca produce anche una moneta commemorativa, in argento e del valore di mille lire, con l’effigie di Giuseppe Verdi e del Teatro La Scala di Milano.

Il 1º gennaio 1999 entrò in vigore l’euro, il cui tasso di cambio euro lira irrevocabile fu fissato a 1 936,27 lire italiane per 1 euro. La conversione lira euro ha svuotate le tasche degli italiani di tutte le monete e le banconote lire, ma c’è chi ha voluto conservare qualche pezzo di storia, sottraendolo al cambio lire euro.

Storiche e preziose: il valore delle monete lire

Tra le tante monete e banconote sottratte al cambio lire in euro spiccano le lire di valore, ricercatissime dai collezionisti. E allora scopriamo insieme quanto valgono le lire più rare. 

Le 10 lire del 1946

Una vecchia lira molto fortunata, quella che vale di più, che può arrivare a superare anche i 6.000 euro se in ottime condizioni.

Le 5 lire del 1946

Il valore delle lire dipende dalla loro unicità e di certo questo è un pezzo unico, trattandosi della prima versione coniata dalla Repubblica Italiana, realizzata in Italma, una lega metallica utilizzata dalla Zecca di Stato composta da alluminio, manganese e magnesio. Può essere venduta a collezionisti anche per 1.200 euro.

5 Lire

5 Lire

1 lira del 1947

Continuiamo il viaggio tra le lire rare con questa moneta raffigurante un’arancia appesa al suo ramo e dalla figura femminile con i capelli raccolti che ospitano due spighe di grano: il suo valore secondo gli esperti arriva a 1.500 euro.

Le 10 lire del 1947

Come le 10 lire del 1954, anche quelle di qualche anno prima arrivano a valere davvero molto. Parliamo di oltre 4000 euro per quelle raffiguranti un cavallo alato intento in un lungo salto e un ramo d’olivo dall’altro.

10 Lire

10 Lire

Le 2 lire del 1949

La moneta da 2 lire che raffigura una spiga rigogliosa da un lato e un contadino impegnato ad arare la terra può vantare un valore fino a 1.800 euro.

Le 100 lire del 1955

Si tratta di un pezzo abbastanza diffuso, ma che può arrivare ad essere venduta per circa 1.200 euro.

Le 5 lire del 1956

Difficile trovare una moneta da 5 lire in buone condizioni, ma le 5 lire del 1954 e del 1956 possono valere da 30 euro fino ad un massimo di 2.000 euro.

Le 20 lire del 1956

Ramo di quercia e donna coronata di spighe sono gli elementi che contraddistinguono questa moneta: la versione rara che porta inciso la parola «prova» arriva a valere oltre 300 euro.

20 Lire

20 Lire

Le 2 lire del 1958

A seconda del collezionista interessato all’acquisto, le 2 lire del ’56 possono essere vendute da un minimo di 80 euro ad un massimo di circa 500 euro.

Le 50 lire del 1958

Simboliche monete italiane che hanno acquisito enorme valore: si va dai 20 euro per le lire con qualche graffio fino ai 2000 euro per quelle tenute in buone condizioni. 

50 Lire

50 Lire

Le 500 lire del 1957

Il valore delle 500 lire d’argento con le caravelle va dai 3 mila ai 12 mila euro a seconda dello stato di conservazione. I collezionisti riconoscono alle 500 lire d’argento un valore davvero enorme.

Lire in banconote: valore e rarità

Le banconote in lire che sono maggiormente ricercate dai collezionisti sono in particolar modo quelle molto grandi, chiamate, appunto, “lenzuoli”, come le prime cinquemila o diecimila lire che per essere conservate nel portafogli andavano piegate più volte. Nella cartamoneta si cerca anche la variante del numero di serie: se presenta, per esempio, numeri consecutivi uguali in numero pari o maggiore a 4, la banconota potrebbe avere un valore maggiore proprio in virtù della sua rarità. Ci sono poi le serie sostitutive: quando una banconota si rovina, infatti, viene ritirata e al suo posto ne viene emessa un altra con un numero di serie particolare, che di solito inizia per X o W per fare in modo che dalla stessa mazzetta non ci siano mancanze. Ci sono banconote che valgono 50 euro ma alcune posso arrivare a valere anche 2000 euro. 

Nostalgia, profumo di Storia, ricordi: monete, banconote, piccoli pezzi pregiati di un mondo passato fatto di tasche piene di tintinnanti lire e “lenzuoli” di carta troppo grandi per essere contenuti in un portafoglio. Di mano in mano, di epoca in epoca, trasformandosi da denaro circolante a rarità da collezione.