This post is also available in: EnglishEspañol

Un tuffo dove l’acqua è più blu, tra Storia, avventura e relax (Parte 2)

Un pezzo di Paradiso in Terra. Per una vacanza all’insegna dell’avventura e del relax, per godersi le meritate ferie, oppure soltanto per passare un weekend diverso dal solito, sono sempre di più le persone che scelgono di fare tappa su una delle numerose e bellissime isole minori italiane. Nella prima parte siamo andati alla scoperta delle meraviglie dell’Arcipelago Toscano, ora navigheremo sulle trasparenti acque dell’Arcipelago Campano. Fuggiremo dallo stress quotidiano sulle assolate spiagge del Mediterraneo, alternando momenti di puro relax ad escursioni che ci porteranno nel cuore della natura più incontaminata. Zaino in spalla, costume addosso e tanta voglia di divertirsi!

Isole italiane: le cinque stelle dell’Arcipelago Campano

“Un Dio mite e benigno, arcadico e sentimentale, dette vita al golfo di Napoli e, infinitamente savio, lo fece a guisa di cerchio e ne sbarrò l’entrata con isole protettrici, e lo ornò di cale e di seni sicuri, e gli diede la varietà dalla bassura flegrea alle montagne dei Lattari, e vi fece crescere la flora più vaga e il più impenetrabile bosco era di aranci. “(Gino Doria). La magia sta tutta qui, nell’ “abbraccio” tra la penisola flegrea e la penisola sorrentina, in quest’insenatura del Mar Tirreno che tutto il mondo conosce come Golfo di Napoli. Uno scenario da cartolina si apre davanti agli occhi increduli e se i piedi scalpitano c’è solo da prendere un traghetto al volo per raggiungere una di queste piccole isole italiane, che di notte sembrano tante stelle accese ad indicare la via ai naviganti e agli innamorati.

ISCHIA

Un’isola di origine interamente vulcanica. Zeus, molto adirato, relegò il gigante ribelle Tifeo, a vivere sotto l’isola di Pithecusae (Pithekoussai in greco), l’odierna Ischia. Fiamme ed acque calde frutto della rabbia del gigante, terremoti provocati dai suoi movimenti non propriamente aggraziati. Eritresi e fenici furono i primi a occupare l’isola. I resti di quegli insediamenti oggi costituiscono una vera e propria città sommersa, portata alla luce da sub e archeologi. I cumani la cedettero a Gerone il tiranno di Siracusa che costruì un baluardo difensivo, divenuto uno dei più suggestivi castelli italiani, il Castello Aragonese. Alfonso ne fece dono all’amata Lucrezia D’Alagno. Ferdinando il Cattolico fece molto di più: donò a Costanza D’Avalos l’intera isola (evidentemente le borse non erano ancora così di moda!). Le sue acque celebrarono l’amore tra Ferrante d’Avalos, marchese di Pescara, e la poetessa Vittoria Colonna. Una vera e propria isola dell’amore. Fin quando non arrivarono i pirati. Per difendersi dalle incursioni gli isolani costruirono diverse torri e tesero l’orecchio. Per i Borboni fu colpo di fulmine: Ferdinando II ne fece la sua dimora estiva e sistemò il porto. I poeti italiani ne cantarono la prorompente natura, il mare azzurro e i paesaggi sconfinati. Una delle più belle isole italiane conserva il suo fascino senza tempo in ogni sua località. Ce ne è per tutti i gusti: spiagge e terme ma anche trekking, equitazione e mountain bike e soprattutto enogastronomia.

Casamicciola

Che Garibaldi fu ferito ce lo ricordiamo tutti, che fu ferito ad una gamba pure, ma sappiamo dove venne curato? Alle antiche terme ischitane di Casamicciola, luogo completamente riscostruito dopo il sisma dell’83.

Lacco Ameno

Culla della civiltà greca più antica del Mediterraneo. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce testimonianze archeologiche risalenti all’ VIII secolo a.C. La Storia passa da qui, dal luogo in cui è stato ritrovato uno dei primi esempi di scrittura greca: la coppa di Nestore, un calice del corredo funebre di un bambino di circa dieci anni.

lacco ameno

Lacco Ameno

Forio

Un territorio disseminato di torrette per prevenire le incursioni nemiche. Oggi da queste alture difensive è possibile ammirare i tramonti più belli e quel particolare fenomeno ottico conosciuto come raggio verde: quando il Sole all’alba o al tramonto crea una sottile striatura luminosa di color smeraldo. Una magia che dura pochi minuti. Quanto basta per innamorarsi di quest’isola.

Serrara Fontana

Da qui parte il sentiero che conduce al Monte Epomeo: ad attendervi in cima un panorama mozzafiato. Il turismo d’élite approda sull’isolotto di Sant’Angelo.

serrara fontana

Serrara Fontana

Barano

Una località che sembra ferma nel tempo, dove le tradizioni contadine, restano salde radici che contrastano la modernità.

CAPRI

Una delle isole italiane più famose al mondo. Omero metteva in guardia i marinai dalle pericolosissime scogliere che circondano il famoso isolotto napoletano. Con il loro canto ammaliatore, le sirene spingevano gli uomini alla rovina, metafora pungente del rapporto di coppia di ogni tempo. I più grandi imperatori di Roma si allontanarono dal fermento dell’urbe per vivere qui, in pace col mondo: prima Augusto e poi Tiberio costruiscono ville a picco sul mare, con vista esclusiva e possibilità di fuggire alle congiure del vecchio crudele senato. In epoca moderna Jean Jacques Bouchard racconta le meraviglie di questa piccola isola italiana nel suo diario del 1850. Luogo suggestivo, ma anche importante base strategica. Cosa visitare a Capri? Praticamente tutto. Sulla terraferma i giardini di Augusto, la Certosa di San Giacomo, Villa Jovis, il porto di Marina Grande. Sul mare limpido e pulito la celeberrima Grotta Azzurra, all’interno della quale l’acqua crea riflessi unici, e i Faraglioni (Saetta, Stella e Scopolo), tre picchi rocciosi che si ergono in mezzo al mare, leggendari macigni scagliati dal ciclope Polifemo. Il vero cuore dell’Isola Azzurra è, però, la Piazzetta di Capri. Qui, nel “salotto del mondo”, artisti, scrittori, capi di Stato e gente comune hanno chiacchierato davanti ad un caffè e al trasparente mare caprese. Molta parte della storia della moda italiana è nata qui, nel centro vivo di una delle più belle isole minori italiane. Che sia per un giorno o per una vacanza più lunga, Capri non può mancare nella lista dei posti da vedere almeno una volta nella vita. Lussuosissimi hotel e sfarzosa movida notturna completano la preziosa cartolina. L’orizzonte sparisce, l’azzurro del cielo si confonde con quello del mare, non c’è più differenza tra camminare, nuotare o volare nella leggendaria isola dell’Amore.

capri

Capri

PROCIDA

Ci vollero le eruzioni di almeno quattro diversi vulcani per creare questa isola, gioiello del Mediterraneo. Tre ipotesi diverse sull’origine del nome: dal greco pròkeitai, ovvero “giace” poiché osservandola dal mare, sembra che essa sia stesa e sdraiata; oppure dal latino prochyo, perché l’isola sembrerebbe essere stata profusa, ovvero sollevata dal fondo del mare e dalla Terra ed esposta dalle onde; Dionigi di Alicarnasso, invece, racconta la storia di una nutrice di Enea sepolta dall’eroe di Troia sull’isola. Per una vacanza tranquilla e raccolta, questo posto è l’ideale: parola del poeta romano Giovenale! Dal promontorio di Terra Murata si può ammirare tutto il golfo di Napoli e i luoghi che il grande cinema ha scelto come bellissima location: lungo le stradine di Procida sono stati girati Il Postino di Massimo Troisi e Il talento di Mr. Ripley con Matt Damon. Un viaggio in estate vi permetterà di vivere la Sagra del Mare e l’elezione della Graziella, la ragazza più bella dell’isola, titolo ispirato al romanzo di Alphonse De Lamartine. Alfonso si innamorò di una bellissima procidana e soffrì nel doverla lasciare ripartendo per la Francia. I due si scambiarono la promessa di un ritorno che non avvenne mai, perché Graziella di quell’amore morirà. Riuscirà a mandare una treccia di capelli al suo amato prima della fine. Il ricordo di quell’amore rimarrà per sempre in Alfonso che non riuscirà mai a ritrovare un’altra donna, altrettanto bella, solare, mediterranea e fedele. Dal 1939 ad oggi tutte le ragazze dai 14 e i 21 anni sfilano ogni anno indossando il caratteristico costume procidano con colori sgargianti e ricami in oro. Tra di loro Alfonso ritroverebbe la sua perduta, ma sempre amata, Graziella.

VIVARA

Una piccola virgola nel golfo di Napoli, una goccia di terra nel blu che unisce Procida e Ischia. Il nome deriva dal latino “Vivarium”, ossia “luogo in cui vivono animali”. Qui non troverete nessuno ad aspettarvi, a parte, ovviamente, tante specie marine. L’isolotto è una riserva naturale statale ed è compresa nell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno. Una delle più piccole isole italiane in realtà è una porzione di un cratere vulcanico, ormai sommerso. L’isola, ormai disabitata, era un porto fiorente, in cui si affollavano i mercanti greci. Nel 1681 venne costruita una villa colonica, la costruzione più bella e rilevante del territorio. Dalla punta a Nord detta Capitello si accede direttamente ad un’altra delle isole dell’Arcipelago Campano: Procida. Alla fine del ponte che unisce le due isole minori italiane c’è una piccola scalinata, creata appositamente per la principessa Maria Josè che amava visitarla. Un piccolo diamante incastonato tra due gemme preziose.

NISIDA

Posillipo era un fanciullo sereno, felice e amato da tutti. Nel suo destino un amore impossibile, quello per Nisida, una bellissima donna di campagna, non altrettanto bella d’animo. Una donna ammaliatrice che si limitava a sedurre gli uomini senza amarli davvero. Un cuore di pietra che nemmeno Posillipo riuscì a intenerire. E allora il giovane disperato si gettò in mare e venne trasformato dagli dei benigni in un promontorio da dove è possibile godere del più bel panorama del golfo napoletano. Anche a Nisida fu riservato lo stesso trattamento: oggi quella dura fanciulla è un’isola dell’Arcipelago campano, quel grosso scoglio posto proprio difronte a Posillipo. Ad unire quell’amore impossibile uno stretto corridoio di terra. I due leggendari mondi non potrebbero essere più lontani, oggi più di ieri: a Posillipo va in scena la vita, la movida napoletana e gli innamorati si giurano sentimento eterno davanti alle luci notturne del romantico golfo partenopeo; a Nisida, invece, va in scena il tormento e anche la speranza di redenzione, prima con un carcere borbonico sull’isola, ora con un istituto di rieducazione minorile. Nel lembo di terra che unisce i due mondi c’è il senso profondo di ogni vita: la ricerca del precario equilibrio tra bene e male.

E siccome di piccole isole italiane non ne abbiamo mai abbastanza, è il momento di fare un salto in Sicilia, alla scoperta delle assolatissime isole Egadi.

Leggi anche: Un viaggio nelle isole italiane minori, da Ponza alla Maddalena

This post is also available in: EnglishEspañol