Ci sono isole misteriose, avvolte da un alone di leggenda che rende eterna la loro bellezza. Ci sono isole che diventano fonte di ispirazione per ambientazioni letterarie di opere che continuano ad appassionare diverse generazioni.
Il pensiero corre all’isola di Montecristo, la più piccola e selvaggia dell’Arcipelago Toscano, il cui territorio costituisce una Riserva Naturale Statale Integrale e rientra nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Montecristo: l’isola delle leggende
Si narra che l’origine del nome Montecristo sia riconducibile a San Mamiliano che, dopo essere stato fatto prigioniero e schiavo, riuscì ad approdare sull’isola dove visse in meditazione in una grotta, chiamata poi Grotta del Santo o Grotta di San Mamiliano e ribattezzando l’isola in “Mons Christi”. Si dice poi che lo stesso santo si sia reso protagonista di un atto eroico, uccidendo il terribile drago alato guardiano dell’isola.
L’isola è stata resa famosa in tutto il mondo da un celebre romanzo. Chi ha scritto Il Conte di Montecristo? Lo scrittore Alexander Dumas è l’autore della storia di un leggendario tesoro nascosto proprio a Montecristo nell’Abbazia di San Mamiliano, costruita nel ‘600 da monaci benedettini.
Isola di Montecristo: come arrivare
Si tratta di un’isola prevalentemente montuosa con pochissime abitazioni realizzate nel XIX secolo, quando l’isola costituiva una colonia agricola penale. Isola di Montecristo: abitanti? Attualmente gli unici residenti fissi sono i custodi e alcuni agenti del Corpo Forestale dello Stato. Il luogo è rimasto quindi praticamente intatto, conservando il patrimonio naturale di specie animali e vegetali caratteristici dell’area mediterranea.
La vegetazione fa da rifugio agli uccelli migratori ed è costituita da erica arborea, rosmarino, cisto, elicriso e maro. La fauna, invece, è caratterizzata dalla presenza della capra selvatica e dal raro discoglasso sardo, una specie di rana. Gli uccelli marini più in vista sono il gabbiano corso e la berta minore, ma non mancano i rapaci, come il gheppio, la rara aquila reale e qualche corvo imperiale. Celebre è la vipera di Montecristo, una specie di rettile che abita l’isola. Anche l’ambiente marino è molto ricco: fino a 40 anni fa qui vivevano le foche monache.
C’è un unico accesso all’isola, costantemente controllato: si arriva da Cala Maestra per visitare le zone più celebri o per una vista completa, consentita solo a un migliaio di persone all’anno, soprattutto per motivi scientifici o didattici, grazie a percorsi definiti. Vige l’assoluto divieto di balneazione entro i 300 metri dalla costa. Isola di Montecristo: visite? Per accedere all’isola è necessario ottenere uno speciale permesso dal Corpo Forestale.
Cosa vedere sull’isola di Montecristo: i luoghi imperdibili
Dopo aver ottenuto l’accesso all’isola, ci si perde nei suoi luoghi di incontaminata bellezza. Ecco cosa visitare.
Monastero di San Mamiliano
Il simbolo dell’intera isola, posto a circa 320 metri di altezza. Secondo la tradizione il monastero è stato costruito su un antico tempio dedicato a Giove, di cui sono visibili solo i resti.
Grotta di San Mamiliano
La celebre grotta della leggenda diventata un luogo di culto. Si trova a poca distanza dal monastero e si racconta che proprio in questo luogo, oggi diventato meta di pellegrinaggio, San Mamiliano avrebbe ucciso un terribile drago, facendo sgorgare acqua dalla morte.
Cala Corfù
Una piccola e caratteristica spiaggia che si affaccia sulla costa meridionale dell’isola. Si tratta di un luogo selvaggio che circonda uno specchio d’acqua di colore blu che lascia letteralmente senza fiato. Un posto incontaminato di cui godere senza essere invadenti.
Fortezza di Montecristo
Si vede da lontano, quest’antica fortezza, poiché svetta sul luogo più alto dell’isola. Lì, a circa 645 metri dal suolo, è stata costruita la protezione contro le continue incursioni dei pirati sull’isola.
Cala Maestra
Chi ha la fortuna di riuscire ad essere ammesso alla visita di questi magnifici luoghi arriva qui , su questa piccola spiaggia di sabbia e ciottoli protetta lateralmente da due piccoli scogli.
Villa Reale e Museo di storia naturale
Tappa obbligata è la visita all’unica costruzione dell’isola, l’antica villa Watson-Taylor, fatta costruire da colui che dell’Isola fu proprietario, l’inglese Giorgio Watson- Taylor. L’abitazione è stata residenza di caccia del re Vittorio Emanuele III che aveva in quest’isola la sua riserva di caccia personale. In questa palazzina oggi ha sede il Corpo forestale dello Stato e in una parte della dimora è stato allestito un piccolo Museo di storia naturale.
Orto botanico
Si passa poi alla visita dell’orto botanico, un luogo istruttivo in cui è possibile ammirare alcune delle specie endemiche dell’isola che contribuiscono ad aumentare l’interesse per questa riserva naturale italiana.
Selvaggia, quasi inaccessibile, misteriosa, leggendaria: l’isola di Montecristo si nasconde sotto strati di vegetazione incolta e tanti segreti. Qui Alexandre Dumas ambientò la drammatica storia del suo vendicativo Conte, qui la bellezza della natura si esprime in scenari che non è possibile descrivere. Il silenzio rotto solo dal suono del vento tra gli alberi, lo sguardo che si perde all’orizzonte: è questo il fascino incontaminato dell’isola di Montecristo.