Il gianduiotto è un cioccolatino a forma di barca rovesciata fatto con la cioccolata gianduia, che si produce a Torino. Viene ottenuto impastando il cacao e lo zucchero con la famosa nocciola Tonda Gentile del Piemonte, rinomata per la sua qualità. È incluso tra i prodotti agroalimentari tradizionali piemontesi ed è sicuramente nella lista del  miglior cioccolato italiano.

Il cacao ha conquistato i torinesi ben 3 secoli prima della nascita del cioccolatino gianduiotto. Il rapporto tra gli abitanti di Torino e il cioccolato inizia a metà del sedicesimo secolo: di ritorno da Le Cateau-Cabrésis, dove fu siglato l’omonimo trattato di pace che sanciva la fine di un turbolento periodo di guerre in Italia, Emanuele Filiberto portò in Piemonte i primi semi di cacao, nel 1559.

MICHELE PROCHET, L’INVENTORE DEL GIANDUIOTTO

Il gianduiotto è stato prodotto e diffuso dal marchio Caffarel, ma non tutti sanno che l’inventore in realtà è stato un famoso artigiano del cioccolato della seconda metà dell’800: Michele Prochet.

A lui si deve l’idea, anche se la storia non gli rende il giusto merito.

Proprio a Michele Prochet è venuta l’idea, nel 1852, di unire al cioccolato le nocciole tostate e tritate, amalgamando il tutto.

Si dice che tale invenzione sia stata propiziata dalla semplice necessità: Napoleone, con il blocco continentale, aveva reso impossibile ai confettieri il rifornimento di cacao, il cui prezzo era salito alle stelle.

Ma la pasta inventata da Prochet, la cosiddetta pasta gianduia, non è mai diventata famosa. Bisogna aspettare il Carnevale del 1865, quando la maschera tipica torinese – Gianduia-  ha offerto per la prima volta al pubblico presente alla parata i “Gianduiotti Caffarel” acconsentendo in quell’occasione a dare il proprio nome al Gianduiotto che da allora porterà il nome di “Gianduia 1865”.

Gianduiotto

Gianduiotto

LA PRODUZIONE DEL GIANDUIOTTO

La celebrità del Gianduiotto negli anni ha permesso un aumento esponenziale della sua produzione che oggi si attesta sulle decine di milioni di cioccolatini ogni anno. Due sono i metodi “industriali” con cui oggi viene prodotto il gianduiotto: l’estrusione e il conciaggio. Il primo è quello che più si avvicina a quello manuale in uso fino a qualche decennio fa.

Questo consiste nell’utilizzo di macchine che permettono di colare un impasto denso e vellutato di gianduia direttamente trasformando il processo manuale del pasticciere in un gesto meccanico che permette di colare una goccia densa e vellutata, né troppo densa né troppo liquida. Un impasto che contiene circa il 30% di nocciole viene “estruso” (ovvero spinto fuori) direttamente sul tappetino della linea di produzione, dove gli viene data la forma grazie a delle colette meccaniche. Per lungo tempo però il Gianduiotto venne tagliato e formato a mano dai pasticcieri piemontesi. Ai nostri giorni esistono solo tre laboratori, che si trovano nel paese di Leinì, in Provincia di Torino, che producono ancora i gianduiotti seguendo il procedimento manuale e la ricetta originale di una volta.

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Nocciola Piemonte IGP

Nocciola Piemonte IGP

COME SCEGLIERE IL GIANDUIOTTO MIGLIORE

Per scegliere un buon gianduiotto bisogna innanzitutto guardare gli ingredienti: i migliori contengono pochi ingredienti , tanta nocciola ( anche il 40 %) e nessun aroma.

La qualità di nocciola considerata da molti la migliore è la Tonda Gentile delle Langhe che, quando è coltivata secondo uno specifico disciplinare, può avere il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) ed essere denominata Nocciola Piemonte IGP.

La Nocciola Piemonte IGP è prodotta specialmente in provincia di Cuneo, e anche nelle province di Asti e Alessandria. L’area IGP è compresa tra le colline delle Langhe, del Roero e del Monferrato.

La nocciola è ricca di olio (nella nocciola piemontese i lipidi costituiscono il 65% – 70% del totale, e il 90% di essi è liquido a temperatura ambiente). Oltre a essere interessante dal punto di vista nutritivo – la frazione lipidica è costituita per oltre il 40% da acidi grassi monoinsaturi (come l’acido oleico) – si amalgama bene col cacao.