Nel giorno del suo compleanno, nel momento in cui ha compiuto 80 anni, in un giorno che sarebbe dovuto essere di festa, Gigi Proietti chiude gli occhi per sempre, lasciando un enorme vuoto sul palcoscenico italiano dedicato ai migliori attori italiani comici di sempre.

Gigi Proietti è morto per le complicazioni dovute ad una crisi cardiaca, lasciando al pubblico italiano la sua eredità di mattatore, impossibile da eguagliare.

Gigi Proietti: vita e carriera

Il talento di Proietti viene notato in trattoria, tra una lezione e l’altra di Giurisprudenza, dove Gigi si divertiva a intrattenere gli amici con canzoni e barzellette. Da quelle parti si trova a passare Vittorio Gassman e sotto la guida di questo maestro Gigi comprende quale sarà la sua strada. Lo vediamo nel 1970 in sostituzione di Domenico Modugno in Alleluja Brava gente di Garinei e poi nel 1976 al teatro Tenda di Roma quando ha finalmente uno show tutto suo, A me gli occhi please.

Proietti non sarà solo attore di teatro, ma anche interprete cinematografico. Il suo esordio sul grande schermo arriva con una particina in Parliamo di donne (1964), poi è coprotagonista in Una ragazza piuttosto complicata (1968) di Damiano Damiani. Nel ’69 finisce addirittura sul set de L’appartamento di Sidney Lumet e poi lo ritroviamo con Gassman sul set di Mario Monicelli: Brancaleone alle crociate, sequel de L’armata Brancaleone.

Ma il vero successo arriva con il film che lo vede protagonista e che ha immortalato il suo talento: Febbre da Cavallo di Steno. Proietti presta voce e volto ad un personaggio storico del cinema italiano, Mandrake, imbroglione truffatore che, insieme agli amici Er Pomata (Enrico Montesano) e Felice (Francesco De Rosa) è in cerca di nuovi imbrogli che gli permettano di avere un gruzzoletto da giocarsi alle corse di cavalli all’ippodromo. Un film cult che consacra definitivamente la carriera di Gigi: da lì in poi è tutta un’ascesa. Proietti diventa protagonista fisso del piccolo schermo e in ogni trasmissione in cui è ospite si esibisce in piccoli sketch che conquistano il pubblico.

C’è spazio anche per la serialità tv nel curriculum del grande mattatore: dal 1996 al 2005 Gigi Proietti veste i panni de il Maresciallo Rocca da Viterbo, sbancando l’auditel Rai e diventando un personaggio iconico del piccolo schermo. Impossibile non menzionare le performance di Gigi Proietti nel doppiaggio: è sua la voce del celebre “Adriaanaaa!” di Rocky Balboa/Sylvester Stallone in italiano, come è sua la voce di Robert De Niro in Mean Streets e Casinò, di Dustin Hoffman in Lenny, di Donald Sutherland ne Il Casanova di Fellini, di Paul Newman in Buffalo Bill, ma anche del genio della lampada in Aladdin (1992) e di Gatto Silvestro nei cartoni animati in onda negli anni Sessanta.

Gigi Proietti

Gigi Proietti

Gigi Proietti: vita privata

L’artista è sempre stato molto riservato sui suoi sentimenti: si è sposato nel 1967 con un’ex guida turistica svedese, Sagitta Alter, e da loro amore sono nate due figlie, entrambe attrici, Susanna e Carlotta.

Gigi Proietti: cavalli di battaglia

Pescare le migliori interpretazioni all’interno della filmografia di Gigi Proietti e gli spettacoli di Gigi Proietti è impresa ardua. Quali sono i migliori film di Gigi Proietti? Quali sono gli sketch e le barzellette di Gigi Proietti che hanno fatto la storia del teatro italiano? 

Meo Patacca

Gigi Proietti a Roma nasce e muore consacrando un legame eterno con la città. Per questo suo modo di fare tipicamente da Capitale, si cala perfettamente nella parte di questo iconico personaggio “romanaccio”. Nel film del 1972 l’attore interpreta un bullo di Trastevere alla guida di un esercito improvvisato, un’armata scombinata, che parte alla volta di Vienna con l’idea di difendere la città assediata dai turchi. La nuova crociata, però, è destinata a fallire sul nascere: Meo Patacca e la sua brigata non riescono neanche a mettere il naso fuori dalla regione laziale e l’uomo si trova solo a combattere contro il suo storico rivale, Marco Pepe, che cerca di screditarlo agli occhi della sua donna e di portargliela via. 

A me gli occhi please

Gigi Proietti e il teatro, un amore indissolubile. A teatro Proietti regala al pubblico degli spettacoli imperdibili: questo è il suo primo One Man Sho, uno spazio tutto suo in cui l’artista romano ha modo di mostrare tutto il suo talento come monologhista, cantante, imitatore, ballerino. A questo spettacolo ne seguiranno altri durante la sua carriera, tour teatrali che raccoglieranno un enorme successo di pubblico in tutta Italia. Pochi altri attori italiani sono stati capaci di tenere il palco come Proietti, di catturare l’attenzione e le risate di un’epoca in cui il senso dell’umorismo muta costantemente. La prima versione dello spettacolo, messa in scena, nel 1976, verrà riproposta nel 1993, 1996 e nel 2000. La passione per il palcoscenico e per la scuola di teatro di Gigi Proietti lo porterà ad organizzare numerosi spettacoli e a contribuire in modo decisivo alla creazione del Globe Theatre a Roma, dove sono messe in scena le opere di William Shakespeare.

Febbre da cavallo

Gigi Proietti: film migliori? Nel 1976 arriva la consacrazione cinematografica di Gigi Proietti grazie al ruolo di Bruno Fioretti detto Madrake, l’iconico truffatore della commedia cult all’italiana di Steno. Mandrake resta uno dei personaggi più amati del romano: un attore-indossatore con la passione per i cavalli condivisa con i suoi amici. Tra scommesse ippiche, stratagemmi e raggiri di ogni genere, i tre arrivano ad indebitarsi irrimediabilmente. Carlo Vanzina decide di girarne poi il sequel: “Febbre da Cavallo – La Mandrakata”.

Febbre da Cavallo

Febbre da Cavallo

La signora delle camelie

Uno sketch su tutti, visto nel film “Un’estate al mare” e riproposto nello spettacolo di Gigi Proietti.  L’attore interpreta un doppiatore cinematografico che deve sostituire un suo amico nella parte del conte Duval in una messa in scena del romanzo di Alexandre Dumas “La signora delle camelie”. Non riesce a ricordare le battute a causa di un problema di memoria e così si fa aiutare dal suggeritore Spartaco, ma l’interpretazione drammatica si trasforma in una gag esilarante, dal momento che Proietti cambia sistematicamente in battute divertenti tutte le frasi che gli vengono suggerite.

Il maresciallo Rocca

Non solo Gigi Proietti e spettacoli. L’attore di origini umbre si è distinto anche per la sua interpretazione di un rappresentante dell’Arma in una delle serie tv italiane più amate di sempre. La serie, ambientata a Viterbo, narra le indagini del maresciallo Giovanni Rocca, chiamato alla risoluzione di un crimine in ogni episodio, oltre che alla gestione della sua vita familiare e sentimentale. 

Il Maresciallo Rocca

Il Maresciallo Rocca

Il talento, del tutto spontaneo, di saper far ridere fino alle lacrime. Il maestro della barzelletta che ha bisogno di essere raccontata nel modo giusto. Un grande trasformista, capace di tirare fuori il personaggio giusto al momento giusto. Dal cinema al teatro, dalla tv al doppiaggio, non c’è settore del mondo dello spettacolo che Gigi Proietti non abbia conquistato e che oggi piange la sua scomparsa. Cala il sipario ma resta l’immortalità dell’artista.