Un sommelier personale super tecnologico e sempre a disposizione? Arriva direttamente sul tuo smartphone con “Combivino“, app che abbina vini e birre artigianali ai cibi. Il software riesce a combinare in modo intelligente oltre 1500 alimenti con 76 stili birrari e con 500 tipi di vino.

Salvatore Cosenza, degustatore di birre artigianali e food writer, insieme all’Unione Degustatori Birre, associazione che promuove la cultura della birra attraverso corsi ed eventi in tutta Italia, curano gli abbinamenti tra cibo e birra. L’applicazione ha già riscosso un notevole successo e sta per superare i 10.000 download.

Abbinamento multiportata o degustazione? Ecco come funziona Combivino

Alessio Papasergio, ideatore di Portale Chef e Combivino, spiega come è nata ed è stata realizzata l’idea di quest’applicazione: “La nostra app si propone di guidare l’utente verso una perfetta degustazione, lasciandolo libero di sperimentare e scegliere cosa bere in base ai propri gusti o alle proprie preferenze. Oltre agli stili birrai e alle loro caratteristiche ci siamo concentrati anche su piccoli dettagli tecnici, come per esempio l’indicazione del giusto bicchiere da degustazione”. E’ ricordato che “secondo il report di AssoBirra si registra una crescita costante negli anni nel consumo di birre: 12,1 milioni di Hl nel 1998, 13,3 milioni di Hl nel 2008 e 16,4 milioni di Hl nel 2018”.

Come funziona l’app? Si può scegliere tra due opzioni: l’abbinamento multiportata, che consente il match tra il vino ad un alimento specifico, a un pasto completo oppure a tutti i piatti che arrivano in tavola, e la degustazione, con la quale l’app suggerisce agli utenti il secondo vino da assaggiare, abbinato a seconda di quello già scelto precedentemente.

La sommelier Federica Zevi spiega come è stata impostata la catalogazione e la combinazione vini-alimenti: “Siamo partiti dalla classificazione sviluppata nella Carta dei Vini online, un servizio riservato alla ristorazione, e abbiamo suddiviso il vino in commercio in 6 categorie e 45 tipologie, dando evidenza al corpo e alla nota organolettica prevalente, quella percezione cioè che spicca rispetto alle altre”.

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