Albertone viveva qui, in questa villa imponente ma discreta, a Caracalla, circondata dal verde. Sordi riuscì a strapparla a Vittorio de Sica pagandola dieci milioni di allora in contanti. Questo luogo aprirà le porte al pubblico con ‘Il Centenario – Alberto Sordi – 1920 -2020′, la grande esposizione/ritratto sull’icona del nostro cinema, in programma dal 16 settembre al 31 gennaio.

Il percorso comprende due grandi tensostrutture davanti alla villa e il Teatro dei Dioscuri, dove si possono ammirare “Storia di un italiano”, “I viaggi nel mondo” e “Il mito americano”. Si tratta di un vero e proprio viaggio nella carriera e nella vita di Sordi, con centinaia di oggetti famigliari, pezzi d’arte, copioni, foto, lettere, premi, bozzetti, costumi e oggetti di scena, presi dal guardaroba del Marchese del Grillo, i camici del dottor Tersilli, la divisa da ‘Pizzardone’ de Il Vigile, la Harley Davidson di Un americano a Roma.

“Proprio per rispettare la storia di questa casa, che diventerà presto un museo, ho cercato di non alterare gli ambienti che sono rimasti intatti dopo la morte dell’attore, così come lui li aveva voluti e vissuti, facendoli dialogare con l’esposizione”, spiega Alessandro Nicosia, curatore della mostra con Vincenzo Mollica e Gloria Satta.

Il Teatro è l’ambiente che Sordi fece costruire per rappresentazioni private o proiezioni con pochi amici, decorato con raffigurazioni mitologiche realizzate su 35 medaglioni da Andrea Spadini e da un fondale per il palco di Gino Severini.

Vita e carriera di Alberto Sordi in mostra: il percorso

La sindaca Virginia Raggi ha spiegato che il teatro sarà “in maniera permanente alle proiezioni dei film di Alberto Sordi in modo da avere un punto di contatto costante, tra la città, le persone. Sordi e la sua opera, che è per noi preziosa, immortale e ci fa tanto riflettere”.

Si prosegue nella palestra di Sordi, con toro meccanico e cyclette, per arrivare di fronte a due De Chirico e immergersi nell’amore di Sordi per Roma, testimoniato dalla sciarpa da tifoso alla fascia da sindaco per un giorno, in occasione dei suoi 80 anni. Nel suo studio sono mostrati tutti i premi vinti. 

Fuori dalla villa ci sono delle tensostrutture che raccontato il Sordi doppiatore, conduttore, attore, di teatro, radio e cinema, e regista. E poi la vita privata di Sordi, i suoi amori veri, quello con Andreina Pagnani e l’attrice tedesca Gisela Hahn, e presunti come il lungo legame platonico con Silvana Mangano.

La mostra è stata organizzata da C. O. R. Creare Organizzare Realizzare e promossa da Fondazione Museo Alberto Sordi, con Roma Capitale e Regione Lazio, con il riconoscimento del MIBACT Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia Belle Arti Paesaggio, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, con il patrocinio di SIAE, con il sostegno di Luce Cinecittà, Acea, Banca Generali Private e con la collaborazione di Rai Teche.