“E quindi uscimmo a riveder le stelle”: così si chiude il XXXIV e ultimo canto dell’Inferno di Dante, con un verso sognante che rimanda alla contemplazione dell’infinito universo. In occasione dei 700 anni dalla scomparsa del Sommo tra i grandi poeti italiani, la casa editrice Scripta Maneant, in collaborazione con la Human Space Services, affiderà l’intera opera alla missione spaziale ISS-Expedition 66 che avverrà il prossimo ottobre 2021. 

La nuova edizione della Divina Commedia, incisa su un foglio in titanio e oro progettato appositamente, sarà liberata nello spazio come testimonianza della vita e della cultura sul pianeta Terra nella sua forma più elevata ed eccelsa, e come compimento del divino viaggio intrapreso dal poeta fiorentino. 

Una copia gemella dell’Esemplare Zero rientrerà sulla Terra con le firme dei cosmonauti. Da questa copia sarà poi riprodotta l’edizione facsimile in 700 esemplari numerati e certificati.

Dante tra le stelle

Dante tra le stelle

La Divina Commedia, eterea tra le stelle

Nella sua opera, massima espressione e capolavoro della letteratura italiana, Dante sembra conoscere bene la legge gravitazionale dell’universo e il comportamento dei corpi celesti all’interno dello spazio. Il progetto “Dante tra le stelle”, firmato Astra Maneant, vuole puntare proprio a questo e far rivivere simbolicamente quella che è stata la sua ascesa.

“Le stelle sono la meta di Dante e, per questo motivo, ricorrono nel verso finale di ogni cantica della Commedia: una rispondenza che non è pura simmetria, ma espressione del motivo ideale che corre attraverso il poema e lo innalza costantemente verso la meta”, così osservava il critico italiano Attilio Momigliano.

Puro e disposto a salire a le stelle, recita il Sommo nell’ultimo verso del Purgatorio. Con la chiusura di questa cantica, Dante ricalca l’essenza e la natura della sua opera, di Dio, dell’Universo e dell’Amore. Ed è proprio l’amore, nell’ultimo verso del Paradiso, a muovere il sole e l’altre stelle. Dopo la fugace visione di Dio, Dante sente che questo sentimento supremo è il vero meccanismo e motore dell’intera esistenza, la meta che vale la pena raggiungere.