A causa della pandemia da Covid-19 lo smartworking è diventata assoluta realtà: sono sempre di più gli uffici che hanno chiuso i battenti preferendo lavorare in team da casa sfruttando tutte le potenzialità delle nuove tecnologie. C’è chi ipotizza che per molti settori quello dello smartworking possa essere un modello da adottare per sempre e non solo durante la pandemia. 

E allora in quest’ottica nasce il progetto toscano del “Santa Fiora smart village”, il primo smart working village d’Italia. Ci troviamo proprio nel comune di Santa Fiora, in provincia di Grosseto, in un posto che si sta trasformando per permettere a chi ne ha bisogno di non rinunciare al proprio lavoro, ma di gestirlo in modo nuovo, lontano dal caos delle grandi città. Non solo: a Santa Fiora si potrebbe dunque sperimentare il sogno di vivere in un piccolo borgo di montagna, senza rinunciare alla comodità della nuova tecnologia.

Il progetto è reso possibile dall’arrivo in paese della banda ultralarga: una ghiotta occasione per attirare a Santa Fiora un ampio bacino di lavoratori italiani, incrementando il turismo e riempiendo le casse dell’ente toscano. Il comune in questione ha redatto e pubblicato un bando che spiega nei dettagli come sarà realizzata questa nuova struttura. 

Il bando – chiarisce l’ente – ha una dotazione finanziaria complessiva di 30mila euro, per coprire fino al 50% dell’affitto a chi desidera vivere per un periodo a Santa Fiora, lavorando da remoto”. E prevede “l’erogazione di voucher per coloro che prenderanno casa per almeno due mesi nel territorio comunale di Santa Fiora”. L’importo mensile previsto per il lavoratore, tuttavia non sarà comunque “superiore ai 200 euro” e potrà essere riscosso “per una durata non superiore ai sei mesi, eventualmente prorogabili dal Comune”.

Il comune di Santa Fiora diventa smart working village: il bando

“L’esperienza del Covid-19 – spiega il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi – ci ha costretto a rivedere l’organizzazione del lavoro, sperimentando su larga scala lo smart working. Alcune strutture turistiche d’Italia hanno colto questa opportunità con un’offerta su misura per il lavoratore che cerca un ambiente rilassante, al mare o in montagna. Nel caso di Santa Fiora – ribadisce il sindaco – è un intero comune che si propone come smart working village: crediamo, infatti, che il lavoro da remoto, non sia solo una soluzione temporanea per affrontare l’emergenza, ma possa rappresentare il futuro, almeno per certe professioni, mettendo in modo intelligente la persona nella condizione di operare al meglio per la propria azienda e al tempo stesso di essere felice, senza dimenticare che stare bene significa anche essere più produttivi”.

Il bando si rivolge “a tutti, dai dipendenti pubblici e privati, fino ad arrivare ai lavoratori autonomi, come professionisti e artigiani”. In sintesi, a “chi desidera alternare la vita nella grande città, alla possibilità di trascorrere almeno la metà dell’anno in un piccolo borgo come il nostro che, grazie alla banda ultralarga, permette a tutti di avere connessioni internet veloci con le stesse prestazioni delle grandi città”.

Per partecipare al bando e far parte dello smart working village di Santa Fiora, gli interessati possono presentare domanda compilando l’apposito modulo allegato all’avviso pubblico disponibile sul sito internet, al seguente link. “La domanda dovrà pervenire al Comune entro e non oltre il 31/12/2020 esclusivamente tramite pec scrivendo a comune.santafiora[at]postacert.toscana.it completa di tutta la documentazione prevista, compresa l’attestazione del datore di lavoro che autorizza lo svolgimento del lavoro da remoto, nel caso di dipendenti pubblici o privati”.