“Penso che una vita per la musica sia una vita spesa bene ed è a questo che mi sono dedicato.” Musica è vita per Luciano Pavarotti, l’uomo che ha conquistato il mondo con il suo canto, colui che verrà ricordato per sempre come uno dei più grandi tenori di tutti i tempi: è al maestro, alla voce delle voci che è dedicata una delle Iex Stories che oggi andiamo a raccontare.

pavarotti

Un Giovane Luciano Pavarotti

La biografia di Luciano Pavarotti: da Modena a New York

Il 12 ottobre 1935, a Modena, un fornaio, Fernando e una sigaraia, Adele, mettono al mondo il loro primogenito: Luciano Pavarotti. Il suo nome già suona come un sigillo d’arte, ma il piccolo Luciano cresce come tanti altri bambini, in una provincia contadina dell’Italia fascista che si appresta ad entrare in guerra. La passione per la musica la eredita dal padre, collezionista di dischi e componente della Corale di Gioacchino Rossini. Qui anche Luciano comincia ad esibirsi, mostrando i suoi virtuosismi nell’imitare i più celebri artisti dell’epoca, da Beniamino Gigli ad Enrico Caruso. Cantava in modo esagerato, teatrale, come a voler già tracciare quel destino che lo avrebbe portato tra i grandi del pianeta. Lo chiamavano “il tenorino”, non a caso, ma lui sognava di fare l’insegnante di educazione fisica e ci riuscì.

Nel 1954, però, arriva la svolta, l’incontro della vita, il momento in cui il destino irrompe nella tranquilla quotidianità modenese di Luciano Pavarotti: Arrigo Pola, grande tenore italiano, ascolta la sua voce e decide di trovarsi di fronte ad un vero fuoriclasse. Sarà lui a prendersi cura dell’educazione musicale del ragazzo per i successivi tre anni. Nel 1961 arriva il debutto sul palcoscenico del Teatro Municipale di Reggio Emilia: Luciano interpreta Rodolfo ne La Bohème di Puccini. Nello stesso anno sposa Adua Veroni e comincia la sua carriera, internazionale fin da subito, da quando nel 1963 si esibisce al Covent Garden di Londra, nel 1965 a Miami e poi alla Scala di Milano. 

La sua ascesa nel mondo della musica non si ferma più. Il “tenorino” modenese lascia il mondo a bocca aperta il 17 febbraio del 1972, al Metropolitan di New York, eseguendo nove do di petto perfetti e meritandosi gli applausi del pubblico per ben 17 volte, un record rimasto ancora imbattuto. Nello stesso posto, cinque anni dopo, Pavarotti entra nel Guinness dei Primati con l’esibizione in diretta televisiva più seguita di sempre. Sei Grammy Award certificano il suo talento. Nel 1992 merita anche il titolo della Legione d’Onore, ma prima nel 1990 è il primo interprete d’Opera a ottenere una statua di cera al museo Madame Tussauds di Londra e perfino un’asteroide a suo nome. Nel 2001 anche le Nazioni Unite riconoscono il suo impegno a favore dei rifugiati. 

Il primo interprete lirico a donarsi al pubblico oltre i vincoli del teatro: Luciano Pavarotti organizza concerti all’aperto come una rock star. Ad Hyde Park raccoglie un pubblico di 330mila persone, compresi il principe Carlo e Lady Diana. Al central Park di New York le persone sono 200 mila e a Parigi 70mila. Tutti vogliono un assaggio del grande artista, dell’uomo che ha fatto grande il nome dell’Italia nel mondo. Ma a Pavarotti non basta. Quel bambino ambizioso che spalancava le braccia in piedi sui tavoli di casa chiama a sé altri due specialisti della lirica: José Carreras e Placido Domingo. Comincia l’intesa dei Tre Tenori. Un successo clamoroso che costringe i tre artisti a bissare gli eventi per l’enorme richiesta. 

E poi la grande tradizione di “Pavarotti & Friends”, il concerto di beneficenza che vede avvicendarsi sul palcoscenico ogni anno, accanto al grande tenore, tutti gli esponenti principali del mondo della musica internazionale: da Elton John a Sting, da Laura Pausini e Céline Dion. Duetti che sono diventati pietre miliari, canzoni ascoltate ancora oggi in ogni parte del pianeta. Dietro le quinte dello show Pavarotti conosce la sua seconda moglie, Nicoletta Mantovani, di 34 anni più giovane di lui. Accanto a lei e alle quattro figlie Pavarotti trascorse gli ultimi anni della sua vita, lasciando il mondo intero orfano della sua voce. La morte di Pavarotti è registrata il 6 settembre del 2007, a 72 anni. Cantò fino all’ultimo respiro, insegnando ai suoi allievi i valori fondamentali della sua arte: studio ed umiltà. 

pavarotti carreras domingo

I Tre Tenori

Le canzoni di Pavarotti: la grande lirica in concerto 

L’uomo a cui, secondo Daniel Hicks del New York Times, Dio avrebbe “baciato le corde vocali” ha regalato al mondo dei veri e propri capolavori, incidendo brani celebri rivisitati dalla sua voce e resi immortali dal fraseggio chiaro e dal timbro limpido che hanno sempre contraddistinto il suo stile. Ecco le canzoni più famose di Luciano Pavarotti.

Nessun dorma (Vincerò) 

La celebre aria è tratta dalla Turandot di Giacomo Puccini, la storia di una principessa di Pechino che sposerà solo l’uomo capace di risolvere tre indovinelli. Chi sbaglia sarà ucciso. Ma Calaf, principe misterioso innamorato della principessa di ghiaccio, non sbaglierà e affida alla notte la sua determinazione. In Nessun Dorma, Pavarotti dà voce a Calaf, uomo profondamente innamorato che aspetta l’alba per conquistare l’amore della bella e perfida Turandot.

Ave Maria

Un brano considerato erroneamente liturgico, nato dalla penna del celebre compositore Franz Schubert, e tratto da un gruppo di sette canzoni ispirate al poema epico dello scrittore scozzese Walter Scott, The Lady of the Lake. La canzone è un’invocazione alla Vergine, la preghiera di una ragazza andata in esilio con suo padre. Nel tempo, però, ne è stata creata una versione interamente dedicata alla figura della Madonna che ha preso ad accompagnare momenti importanti delle cerimonie religiose. L’interpretazione di Pavarotti resta nella storia come una delle più intense e commoventi di sempre.

Caruso

Celebre, celeberrima canzone di Lucio Dalla composta in onore di un altrettanto celebre interprete della lirica italiana e mondiale, Enrico Caruso. Il brano ha un’impostazione decisamente tenorile e un testo talmente tanto delicato, da sembrare una poesia. Luciano Pavarotti, grande estimatore di Caruso, non poteva esimersi dal dare voce ad un tale capolavoro, regalando al mondo la sua versione più cantata.

Mamma

Non solo arie tratte da immortali opere liriche, ma anche brani della tradizione popolare italiana nel repertorio di Luciano Pavarotti. Ne è un esempio questa canzone dedicata alla figura genitoriale per eccellenza e interpretata per la prima volta da Beniamino Gigli nel 1940. Semplici le parole, di sicuro effetto la versione del grande tenore italiano.

Buongiorno a te

Un brano allegro, ottimista, che ha fatto da colonna sonora allo spot della Nutella, entrando di fatto nelle case di tutti gli italiani. Una canzone scritta su misura per Pavarotti che è diventata uno dei suoi motivetti più celebri.

O’ Sole Mio

Una carrellata di pezzi pavarottiani non può non comprendere la canzone napoletana per eccellenza, quella cantata a squarciagola in ogni parte del mondo. Uno dei simboli della canzone italiana, della tradizione musicale della Penisola, dove il sole e le note non mancano mai.

Pavarotti

Il Tenore Italiano Luciano Pavarotti

“Quando Pavarotti canta, il sole si alza sul mondo.” (Carlos Kleiber) E il sole si alza davvero ogni volta che in qualsiasi parte del mondo il canto di Luciano Pavarotti continua a diffondersi, regalando un momento di arte, talento, infinita meraviglia. Tra le eccellenze italiane che tutto il pianeta ci ha sempre invidiato c’è un grande uomo modenese, divenuto leggenda.