In un futuro non troppo lontano la vostra auto potrebbe avere uno store associato che vi permetta di installare a vostro piacimento i diversi componenti. Questo sogno innovativo è frutto del talento di Ludovico Campana, che con il suo socio Sergio Pininfarina, ha fondato Tuc, una spina che all’interno di un veicolo permette di connettere tutti i componenti, che avranno quindi la stessa presa universale.

“Se non parliamo di lusso, l’auto non è più un oggetto di desiderio. Noi vogliamo rispondere a questa esigenza: creare una sorta di lingua inglese delle auto che possa migliorare la vivibilità e l’esperienza, dove l’usabilità sia più importante della scocca, e fare in modo di dare un responso a pubblico sofisticato e digitale”, spiega.

Dall’idea alla realtà: la visione futurista del giovane Ludovico Campana

Giovanissimo, classe 1992, Ludovico ha iniziato la sua carriera professionale come automotive & mobility designer sviluppando progetti relativi alla mobilità, human machine interface, product design e transportation design. Non solo: il ragazzo è stato anche docente allo Ied di Torino. “Sono stato un designer che ha lavorato nel mondo delle auto. Mi sono licenziato perché non condividevo più il messaggio del comparto. Con Tuc abbiamo dimostrato che un’idea può essere realizzata, e che la mobilità può essere davvero cambiata. Se questa cosa va in porto, si viene a creare una nuova generazione di auto, coerente con l’attuale società. La mobilità oggi consiste nel trasportare da un punto A un punto B nel miglior modo possibile”, dice Ludovico.

La sua idea sta per trasformarsi in realtà: dalla fine di giugno il brevetto Tuc, riconosciuto come invenzione industriale in 135 Paesi, è pronto per essere inserito nel processo progettuale di un veicolo. Il ragazzo confida di essere al settimo cielo: “I produttori sono rimasti sorpresi dalla riduzione di componenti che Tuc porta. Abbiamo selezionato i dettagli e i componenti tecnologici in maniera che possano essere contati sul palmo di una mano: il risultato è un processo industriale che coinvolge meno componenti, è più efficiente e meno inquinante”.

Le grandi aziende internazionali sono già in fila per testare questa rivoluzione digitale per automobili!