“Se vedi il nuraghe / nelle alture / che da sempre / lotta contro il vento, / fèrmati, forestiero, un momento / perché sei capitato nella mia Terra”. (Tonino M. Rubattu)

Oltre le copertine patinate, i lussuosi yacht, le spiagge da sogno affollate da vip e ricchi magnati, oltre la coltre dorata delle vacanze a cinque stelle, c’è una Sardegna misteriosa, il cui paesaggio è scandito da affascinanti costruzioni, da sud a nord, dall’entroterra cagliaritano fino alle rocce di Capo Testa. Nel territorio sardo si contano circa 7000 nuraghi o nuraghe, risalenti all’Età del Bronzo, nel II millennio a.C. L’incuria dell’uomo ha ridotto nel tempo molte di queste costruzioni a delle vere e proprie macerie: le pietre sono state sottratte per essere utilizzate a scopo edile. Per salvaguardare queste testimonianze culturali di un passato importante, nel 1997 l’UNESCO ha deciso di salvaguardare i nuraghi, tutelandoli come Patrimonio dell’Umanità.

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Nuraghi Sardi

Nuraghi in Sardegna: origini e funzioni

Cosa sono i nuraghi sardi?

Strutturalmente, i nuraghi si presentano come costruzioni in pietra dalla forma a tronco di cono, formati da pietre poste a secco: le più grandi costituiscono la base e le più piccole sono poste in alto. A stupire è il fatto che questi simboli sardi si sono mantenuti in piedi da millenni, grazie ad una sapiente distribuzione dei pesi e ad un’ottima conoscenza della forza di gravità. Ogni nuraghe sardo consta di una camera circolare coperta con una volta a falsa cupola, il tholos. 

A cosa servivano i nuraghi? 

Non c’è ancora una risposta precisa a questa domanda. Gli studiosi hanno ipotizzato che fossero costruzioni per uso militare, difensivo e di controllo del territorio. C’è chi parla poi di una funzione religiosa, che li vede usati come sepoltura e adorazione per i morti. Non manca poi l’ipotesi astronomica, che associa alla posizione dei nuraghi in Sardegna un corrispondente preciso allineamento con le stelle: si può pensare che fossero osservatori astronomici, attraverso i quali scandire le stagioni e gli altri fenomeni astrali. 

Sardegna: i nuraghi più belli

Per ripercorrere la storia della civiltà nuragica è indispensabile un tour nei luoghi della Sardegna che ospitano Se l’argomento vi appassiona e desiderate approfondire la storia della civiltà nuragica, vi suggeriamo un tour in Sardegna nei luoghi in cui si trovano i nuraghi più belli e meglio conservati.

Villaggio nuragico di Su Nuraxi (Barumini)

Scoperto negli anni ‘50 dall’archeologo Giovanni Lilliu, comprende un grande nuraghe complesso, la cui torre maggiore risale circa al 1400 a.C., e un villaggio di edifici e capanne. Dagli anni ’90 nuovi scavi hanno portato alla luce, Su Nuraxi ‘e Cresia, costruzione rinvenuta durante i lavori di restauro di Casa Zapata.

Area archeologica di Noddule (Nuoro)

Un nuraghe accompagnato dal suo abitato e da una fonte sacra. La torre principale è fatta di blocchi di granito e circondata da tre torri secondarie. Un tempo, il complesso era caratterizzato dalla presenza di una tomba di giganti, andata persa. Poco più in là, spicca la fonte sacra con vestibolo quadrangolare e pozzetto di captazione delimitato da un recinto.

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Nuraghi

Villaggio nuragico di Tiscali (Nuoro)

Tra tutti i villaggi nuragici sardi, questo è sicuramente il più spettacolare. Nascosto alla vista, è custodito all’interno di una dolina carsica sulla cima di un monte. Nella parte settentrionale della cavità si trovano circa quaranta capanne, in quella orientale ce ne sono trenta a pianta quadrangolare. 

Villaggio nuragico di Serra Orrios (Nuoro)

Un villaggio nuragico quasi perfettamente conservato, rinvenuto nel 1936 durante una campagna di scavi da D.Levi. Comprende un villaggio con circa cento capanne
circolari, semplici e complesse, disposte secondo una logica protourbana: tre isolati principali sono circondati da pozzi e cisterne comuni. Accanto, due aree utilizzate come santuario, con tempietti a megaron. 

Complesso dell’Arrubiu (Cagliari)

Al centro dell’altopiano basaltico di Pranemuru, svetta uno dei nuraghi più imponenti della Sardegna, dal nome simbolico, il “rosso”. Una costruzione con un mastio centrale e un bastione di cinque torri circondato da un antemurale di sette torri. Nel passato era contornato da un villaggio. Poco distante dall’edificio, si trova tomba di giganti. Interessanti ritrovamenti di ceramiche provenienti dal Peloponneso hanno permesso di rimandare a contatti con la civiltà micenea. 

Complesso di Palmavera (Sassari)

Blocchi di calcare e arenaria compongono il complesso nuragico, con un corpo centrale di due torri, un antemurale e un villaggio di capanne circostante. Una costruzione lenta che ha visto pezzi nuovi montati nel tempo su una base vecchia. Nella camera interna della torre si può ammirare la volta a “tholos” e il vano della scala che conduceva al piano superiore. Nel IX secolo a.C. alla torre fu annessa una seconda torre, dalla forma ellittica irregolare, e poi ancora un antemurale pentagonale e un villaggio di 200 capanne. 

Nuraghe Losa (Oristano)

Ad ospitare questo complesso nuragico è un rilievo roccioso dell’altopiano di Abbasanta. L’architettura nuragica qui brilla in tutto il suo splendore, attraverso un rigoroso equilibrio geometrico, la compattezza di forme e dimensioni e una raffinata tecnica muraria. Il mastio e il bastione trilobato sono circondati da un antemurale e da una seconda cinta muraria in roccia basaltica, che contiene resti di capanne circolari. Una tomba di giganti completa l’insieme, utilizzato fino al Medioevo come necropoli. 

La Valle dei Nuraghi (Sassari)

La ricca presenza delle antiche costruzioni ha dato il nome a questo incantevole luogo. Tra il XVII secolo e l’VIII secolo a.C. sorsero in quest’area almeno 30 nuraghi, con annessi villaggi, oltre a una decina di tombe di giganti: la più famosa è quella di  Sa Pedra Longa, vicino a Torralba. A colpire è soprattutto la varietà dei nuraghi: i più caratteristici sono quello di Oes, con una torre principale composta da un’unica camera a “tholos” suddivisa in tre ambienti da solai di legno, i nuraghi monotorre, come il Culzu e il Lungu, e i nuraghi bilobati e trilobati, come Santu Antine.

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Nuraghi in Sardegna

Torri imponenti, custodi silenziosi del tempo che fu. Case solitarie, che spuntano nel paesaggio di Sardegna come segnali obbligati di un percorso alla ricerca delle proprie origini. L’umanità nuda e cruda, senza il filtro della modernità, si rivela tra queste pietre, intrise di storia e cultura.