Tornano le Giornate Fai D’Autunno con tante nuove aperture in circa 400 città di tutta Italia e per la prima volta in 36 edizioni raddoppiano l’appuntamento: saranno due i weekend in programma, il 17-18 ottobre e poi ancora il 24-25 ottobre.

Quest’anno sarà possibile visitare anche il Kursaal Santalucia a Bari, il seicentesco complesso di San Nicola di Tolentino a Napoli, San Pietro in Montorio e il tempietto del Bramante a Roma, i laboratori di restauro di Open Care ai Frigoriferi Milanesi, la Centrale termica della stazione di Santa Maria Novella a Firenze, il Palazzo Davìa Bargellini a Bologna.

Mai come quest’anno gli italiani hanno bisogno di un tuffo nella cultura per prendersi una necessaria pausa da quanto sta accadendo nel mondo: “Il Fondo – racconta il direttore generale Angelo Maramai – aveva chiuso il 2019 con numeri record: 213 mila iscritti, quasi un milione di visitatori. Una crescita continua negli anni che ci ha permesso di investire 6 milioni di euro in restauri, dall’Orto sul Colle dell’Infinito al Castello di Masino”. L’arrivo del Covid, però, non solo ha fatto saltare “le Giornate di primavera, ma ha chiuso per tre mesi gli oltre 80 beni del Fai e sospeso il 90% dei cantieri previsti nel 2020, con perdite per tutto l’indotto”. I dati dalla ripresa sono incoraggianti, con i rinnovi online e visite di agosto (pur contingentate) superiori al 2019. Ma “per ora stimiamo perdite del -4% di iscritti e -11 milioni di euro raccolti, pari al -39%”.

Giornate Fai: alla scoperta dei tesori italiani nascosti in tutta sicurezza

I luoghi Fai si potranno visitare nel pieno rispetto delle regole di sicurezza per evitare il contagio da Coronavirus. Anche la Rai partecipa alla festa, con una settimana dedicata ai beni culturali in collaborazione con il Fai, dal 12 al 18 ottobre.

“Il Fai – ha commentato il Ministro dei beni culturali e turismo, Dario Franceschini, nel suo videomessaggio – continua a indicare un percorso che è importante seguire, soprattutto quando il turismo, passata la pandemia, tornerà più impetuoso di prima: la scoperta dei luoghi meno conosciuti ma non per questo meno preziosi del nostro patrimonio, la valorizzazione di quei tesori diffusi in tutto il nostro territorio. Esattamente ciò che prevede il Piano Strategico per il Turismo”.