Si avvia la procedura per i test sierologici, che dovrebbero consentire di individuare i potenziali “immunizzati” dal Coronavirus all’interno della popolazione italiana. Il commissario Domenico Arcuri ha avuto dal governo l’incarico di avviare la procedura pubblica per la ricerca e l’acquisto dei test.

I test selezionati dovranno rispondere ad una serie di caratteristiche individuate dal ministero della Salute. Sarà somministrato ad un campione di 150mila persone individuate su scala nazionale, che saranno anche suddivise per profilo lavorativo, genere e 6 fasce di età.

Test per l’immunità: i criteri per la selezione

Si punta ad ottenere un unico test nazionale, come ha spiegato il vicedirettore dell’Oms e membro del Comitato tecnico scientifico Ranieri Guerra sottolineando che “se andiamo ad usare diversi test con diverse performance rischiamo di avere una difficile comparazione“.

Il test da selezionare dovrà garantire “standard minimi di qualità” – tra cui avere un’attendibilità superiore al 95% – e sarà tra quelli che prevedono un prelievo da “sangue venoso” perché “quelli da sangue periferico non sono accettabili”.

In vista della Fase 2 diventa fondamentale riuscire ad individuare gli individui già immunizzati dal virus, quelli che non possono essere ulteriormente contagiati. La speranza è che tra immunità e vaccino riusciremo presto a trovare un modo per arginare del tutto questo virus e tornare quanto prima alla normalità.

Ci sono immuni al Covid19 nella popolazione italiana? Potranno essere loro i traghettatori verso la nuova Fase 2, verso la riapertura delle attività commerciali e di tutti i servizi. Campioni sempre più ampi di popolazione verranno sottoposti a questi test per essere sempre più certo di essere sulla strada giusta per la sconfitta al Coronavirus.