La giunta regionale della Campania ha trasmesso alla Commissione italiana per l’Unesco il dossier di candidatura “La cultura del caffè espresso napoletano”, firmata dal presidente Vincenzo De Luca, che avvia la richiesta di iscrizione nella lista del Patrimonio culturale immateriale Unesco.

Una nota diramata dalla Regione spiega la motivazione della candidatura: “Si tratta di una candidatura di grande rilievo, pienamente in linea con l’importante lavoro svolto negli ultimi anni grazie anche all’iniziativa del consigliere Francesco Emilio Borrelli, per il riconoscimento, da parte dell’Unesco, delle più significative tradizioni agroalimentari”.

Il caffè napoletano simbolo di cultura italiana nel mondo

“Il caffè in Italia non è soltanto una bevanda ma esprime una vera e propria cultura, un rito tutto napoletano che ha dato vita a tradizioni diffuse ovunque, come quella del caffè sospeso che evoca il senso dell’ospitalità, solidarietà e convivialità. Il dossier, redatto da un gruppo di esperti professori universitari, antropologi e giuristi, sintetizza questa dimensione e racconta il valore identitario della cultura del caffè, per i napoletani, i campani, e tutti gli italiani”.

“Insieme agli elementi alimentari propri di questa tradizione, nel dossier sono stati evidenziati i profili legati allo sviluppo sostenibile, alla tutela dell’ambiente, alla preservazione degli ecosistemi che è strettamente connessa a questa nostra cultura. Dopo l’Arte del pizzaiuolo napoletano, anche la cultura del caffè espresso napoletano merita il prestigioso riconoscimento Unesco“, conclude la nota.

L’espresso napoletano, dunque, si candida ufficialmente a diventare un altro dei simboli della cultura italiana da custodire e tramandare nei secoli: un’arte fatta di aromi e convivialità, che scandisce la giornata degli italiani. A Napoli, più che in tutte le altre zone della Penisola, il caffè è un rito sacro, che ha le sue regole. E allora ecco che nasce l’esigenza di un riconoscimento mondiale per un’eccellenza italiana: riuscirà l’espresso di Napoli a diventare patrimonio UNESCO?