È stato prodotto in laboratorio un nuovo pomodoro ‘biofortificato’ , cioè geneticamente modificato in modo da accumulare nelle foglie e nei frutti la provitamina D3, il precursore assumibile della vitamina D, essenziale nel mantenere in salute le ossa e il sistema immunitario. 

Si stima che circa il 40% della popolazione europea sarebbe a rischio di carenza di vitamina D. Per questo motivo, da una ricerca dell’Istituto di Scienze delle produzioni alimentari del Consiglio nazionale delle ricerche di Lecce (Cnr-Ispa), in collaborazione con il John Innes Centre di Norwich, è stata proposta una soluzione alimentare in grado di contrastare questo rischio. Il risultato dello studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Nature Plants da un gruppo coordinato dall’istituto italiano. Per l’Italia, partecipa anche il Centro di ricerca genomica e bioinformatica del Crea. 

“Dai calcoli effettuati risulta che il consumo di un paio di pomodori freschi al giorno di questa nuova linea potrebbe soddisfare in buona parte la dose giornaliera raccomandata di vitamina D” afferma la ricercatrice italiana Aurelia Scarano del Cnr-Ispa.

Da una ricerca italiana arriva il pomodoro arricchito di vitamina D 

L’assunzione quotidiana di vitamina D avviene prevalentemente da fonti animali come latte, uova, olio di fegato di merluzzo e salmone. Non è contenuta negli alimenti di origine vegetale, ad eccezione di alcuni tipi di funghi in grado di produrre pro-vitamina D2, che risulta comunque meno attiva rispetto alla pro-vitamina D3. 

La conversione da pro-vitamina D2 o D3 a vitamina D avviene esponendo la pelle ai raggi solari, la cui esposizione prolungata e inadeguata può però comportare rischi anche gravi per la nostra salute. Tra l’altro, le persone anziane hanno bassi livelli di assorbimento della pro-vitamina D2/D3 a livello epidermico. Il trattamento dei frutti di questa linea prevede l’esposizione alla luce UV, rendendo possibile la conversione di pro-vitamina D3 in vitamina D.

Il nuovo pomodoro biofortificato rappresenta un’importante scoperta dei nostri giorni, da annoverare tra le innovazioni tecnologiche italiane di maggior rilievo. Grazie a questa straordinaria ricerca sarà possibile rinforzare la salute delle ossa e del sistema immunitario contro infezioni, tumori, Parkinson e demenze varie, oltre ad aiutare i consumatori a risolvere problemi di carenze e malnutrizione.