La diciassettesima edizione del QS World University Rankings, la classifica universitaria globale più consultata al mondo, pubblicata oggi dagli analisti di QS Quacquarelli Symonds, certifica l’avanzata dell’accademia italiana. Anche quest’anno le università italiane si sono difese piuttosto bene, con posizioni di rilievo. 

Ben Sowter, direttore QS Intelligence Unit, ha commentato così: “Quest’anno si assiste ad un trend positivo e di crescita per la maggior parte delle università italiane incluse nella nostra classifica, grazie ad un miglioramento in media significativo nell’indicatore che misura la reputazione accademica e in quello che misura l’impatto della ricerca prodotta. Esiste una chiara correlazione tra queste due dimensioni”.

L’Università italiana migliore secondo le classifiche mondiali? Il Politecnico di Milano

La prima Università italiana in classifica è il Politecnico di Milano, che ha raggiunto la 137esima posizione al mondo, guadagnandone dodici rispetto allo scorso anno. Arrivano anche le dichiarazioni del rettore Ferruccio Resta: “I risultati arrivano in un momento di grande sfida per noi. Negli ultimi mesi, nonostante l’emergenza sanitaria, siamo riusciti a garantire da subito l’intera offerta formativa da remoto e ora anche le attività di ricerca hanno ripreso vita nei laboratori. Con il prossimo anno accademico il politecnico ripartirà in presenza, garantendo però la didattica online agli studenti che ancora non riescono a raggiungere l’Ateneo”.

L’Università di Bologna sale al 160mo posto, un salto in avanti di diciassette posizioni. La Sapienza scala trentadue posizioni e conquista il 171mo posto. Nella classifica ci sono anche Padova, il Politecnico di Torino, Milano-Bicocca, la Federico II di Napoli, Trento, Pisa e quattro new entry: l’università Vita-Salute San Raffaele, la Libera Università di Bolzano, l’Università della Calabria e l’Università Politecnica delle Marche.

Con 36 università classificate, l’Italia è il settimo Paese più rappresentato nel mondo universitario.